40 ANNI DI MAGIA

E' stato il brano più celebre dei Carmina Burana "O fortuna" ad aprire e chiudere – dopo l'esecuzione dell'Inno di Mameli – l'eccezionale concerto di chiusura della seconda edizine del Valle Camonica Wind Festival ideato dall'orchestra Fiati di Valle Camonica e sposato dalle istituzioni camune. Ma il concerto di questo sabato è stato molto altro. Perché in realtà è stato anche uno degli eventi per festeggiare i 40 anni dall'inserimento delle incisioni rupestri camune (primo sito in Italia) nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco. Perché si è tenuto nel parco archeologico di Luine (la collina sacra di Gorzone dove ci sono le istoriazioni più antiche della Valle Camonica, risalenti a 12 mila anni fa). Perché è stato una prima assoluta per l'orchestra di fiati di Valle Camonica diretta dal maestro Denis Salvini. Perché ha coinvolto 180 musicisti dei Cori La Rocchetta Renzo Pagani e il Coro Voci Bianche Accademia Mosta di Palazzolo sull'Oglio e il Coro Lirico Bresciano Giuseppe Verdi. Perchè i suoi, a tratti ancestrali, con cui Carl Off ha musicato, fra il 1935 e 36 24 dei poemetti mediovali ritrovai nell'800 nella Bura (convento) di San Benedetto in Alta Baviera hanno emozionato oltre mille persone. Perché questa serata è stata un azzardo, una scommessa, un sogno finito bene.

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