LA TEMPESTA VAIA UN ANNO DOPO

Lunedì ottobre 2018 una violenta perturbazione attraversò tutto l’Arco alpino centro-orientale, devastando intere aree, con venti che soffiavano a oltre cento chilometri orari, con lo schianto di migliaia di alberi, soprattutto abeti, in tutto il Nord Italia. “Vaia” è il nome di Vaia Skoura Jakobs, 46 anni, il cui fratello Ioannis Skouras, popolare volto e voce di un'emittente tedesca, alla fine del 2017 Skouras voleva fare un regalo originale alla sorella per Natale, si è rivolto all’Istituto di Meteorologia della Freie Universität di Berlino che attraverso il proprio sito offre la possibilità di battezzare uno dei fenomeni atmosferici di alta e di bassa pressione che si presentano nel centro Europa durante l’anno, inoltrando l’apposito modulo, e pagando 335 euro per battezzare un’alta pressione o 236 per una bassa, per avere un determinato nome nelle mappe meteorologiche. E' una possibilità offerta dal 2002 per avere “battesimi meteorologici” e finanziare il servizio di osservazione della stazione meteorologica di Berlino-Dahlem. Il 25 settembre scorso sono state aperte le candidature per il 2020. E così, una delle più drammatiche tempeste meteorologiche degli ultimi 50 anni ha avuto il nome di una signora, come regalo di Natale del fratello. Fatto sta che nella sola Vallecamonica la tempesta ha distrutto oltre 1000 ettari di bosco, soprattutto di abeti, con conseguenze spesso molto gravi sui corsi d'acqua minori di montagna, sulla vibilità agro-silvo-pastorale e sulla viabilità di alcuni nodi stradali fondamentali per le comunità locali e per il flusso turistico, quale la strada del Vivione e quella del Crocedomini. La conta dei danni in Vallecamonica, dove ci sono stati i danni amgigori, oltre ai due comuni di psigoine e Bagolinop: ormai è consolidata: si tratta di circa 30 milioni di euro, tra cui 10 milioni come danni boschivo e 20 come danno idrogeologico, oltre ai danni alle strutture tecnologiche e sottoservizi delle linee elettriche. A tale proposito c'è stata un'ottima interazione tra Comunità Montana di Vallecamonica ed Enel che sta interrando le linee che sostituiscono quelle danneggiate, in modo che in futuro il problema non si presenti nuovamente. Nella Bergamasca dove le zone più colpite sono state la Valle Brembana, tra i territori di Branzi, Carona, Isola di Fondra, Piazzatorre, Roncobello e Valleve, la Valle Seriana e la Valle di Scalve. A tutto questo si aggiunge il danno, non facilmente quantificabile, arrecato al turismo che, nel suo insieme, nelle località di montagna servite da strade che attirano un flusso di appassionati da molte parti d'Europa, ha sfiorato anche il 60% del fatturato, con pesanti ricadute occupazionali, come accaduto nella zona del Passo Crocedomini. Bisogna anche dire che le comunità montane interessate hanno fatto da subito tutto quanto hanno potuto, con i mezzi a loro disposizione, al loro appello ha risposto con celerità la Regione Lombardia e qualche provvidenza è giunta anche dallo Stato. Ma le opere fin qui concluse, considerate di somma urgenza, arrivano in media a coprire il 20% degli interventi, quando il vicino Trentino ha già superato il 50% degli interventi programmati. Dunque, i prossimi mesi, fino all'arrivo della primavera 2020, saranno cruciali per programmare e sollecitare altri interventi indispensabili per la salvaguardia dell'ambiente, la salute del patrimonio forestale ancora esistente, il rilancio delle zone di montagna sia ai fini zootecnici che turistici.

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