A IKELU ARRIVANO I RINFORZI
Due infermiere e un'ostetrica bresciane arriveranno presto all'ospedale di Ikelu in Tanzania. Costruito anche grazie al sostegno dell'associazione Pamoya di Malonno, questo ospedale è un'eccellenza per gli standard sanitari locali. Terminato nel 2011, inaugurato nel 2012 da allora ad oggi l'ospedale ha fatto grandi passi in avanti anche grazie al contributo da tante professionalità italiane che vi prestano servizio a vario titolo. Da qui l'idea dell'Associazione Pamoya del progetto borse di studio e degli stage per i neolaureati alla facoltà di infermieristica e ostetricia che ha preso il via nel 2018 e che ora prosegue grazie alla collaborazione con l'Università di Brescia e al sostegno di Evaristo Facchinetti patron della Iseo Serrature. Un progetto che raggiunge un duplice obiettivo: quello di offrire ai neolaureti un'esperienza unica, sia dal punto di vista professionale che umano, quello di permettere al personale dell'ospedale di Ikelu di perfezionale le proprie conoscenze. Nei giorni scorsi si sono tenute le selezioni. Vi ha partecipato anche Marza Scarzella, l'ostetrica che coordina il progetto in Tanzania dove i nuovi stagisti arriveranno a breve. Grazie ai progetti italiani l'ospedale cresce sempre di più. Da circa un anno – poichè una delle maggiori attività riguarda la maternità – è stata realizzata, grazie a Marta, anche una stanza per prematuri. I progetti sono ancora molti, servono nuove incubatrici, anche se alcune sono già state donate. L'ospedale è importante anche perché valorizza anche il lavoro di professionalità locali, qui lavorano circa 120 persone fra medici, inferiormieri, personale addetto alle pulizia e alla manutenzione che ora è in grado di gestire la struttura – suor Neema ne è il cuore – anche senza l'intervento diretto degli italiani.
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