CANTIERI CULTURALI RICORDA DON BRUNO DUCOLI

Don Bruno Ducoli sapeva che la vita era un dono che non doveva andare sprecato e sapeva anche che il modo migliore per non sprecarlo era adoperarsi per migliorare il mondo e di conseguenza aiutare le persone. Lo strumento che ha utilizzato, è stata la conoscenza, quella cultura sconfinata che ha acquisito laureandosi in teologia, lettere e filosofia, e trasferitosi in Belgio, sociologia, apprendendo sette lingue, leggendo i giornali e mettendo infine questo sapere al servizio dei cittadini di culture e lingue diverse, che ha aiutato ad elevarsi tramite la parola e al servizio delle istituzioni europee che si sono avvalse della sua opera come consulente, esperto, protagonista di innumerevoli iniziative volte all’integrazione e alla multiculturalità.   Alla figura di questo grande uomo, la cui grandezza è stata riconosciuta dallo Stato Italiano che gli conferì nel 1999 il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, così come fece anche il Belgio nominandolo cavaliere del Re del Belgio, la sesta edizione della rassegna “Cantieri Culturali” dedicata alla memoria di Sandro Farisoglio, che anima con mostre, spettacoli e arte l’estate brenese, ha dedicato una mostra retrospettiva e una serata con canti e poesie. Perché Don Bruno, nato a Breno nel 1935, sacerdote francescano, plurilaureato, tra le altre cose insegnante alla scuola europea di Bruxelles dove fondò il Centro di Azione Sociale Italiano per i numerosi italiani immigrati in Belgio dando vita a quattro cooperative di produzione e inventando l’Università operaia, fondatore di “Telefono Amico”, editorialista nei principali quotidiani d’Europa, conoscitore di sette lingue, era anche appassionato di musica e teatro e in  Belgio fu anche fondatore e direttore di una radio libera in italiano, spagnolo, greco e francese. Di scrittoio in scrittoio, di fotografia in fotografia, di poesia in poesia, di canzone in canzone, la mostra, nella Chiesa di Sant’Antonio che ha interpreto l’umiltà e la profondità morale e culturale di Don Bruno Ducoli, ha ripercorso i suoi pensieri e le sue opere, fino al testamento spirituale che ha lasciato scritto prima di morire all’età di 85 anni dopo essere rientrato nel 2001 in Italia, a Gargnano, dove fondò il “Centro europeo di incontro e guarigione”. Parole che ancora oggi possono aiutare chi le legge, scritte da un brenese che ha fatto la differenza e lasciato il segno, nel mondo, partendo dalla Valle Camonica. Per questo “Cantieri Culturali” ha dedicato a Don Bruno Cassio, la conclusione di un’edizione di successo.

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