CORDOGLIO PER ALEXANDER

Si trovava a circa 34 metri di profondità, adagiato su una radice, il corpo di Alexander Fabiel Mercedes Frias, 19 anni, inabissatosi dopo un tuffo al Bőgn di Castro nella zona delle piramidi sotto la roccia detta “il pimpinello” a fianco della provinciale 469 Sebina occidentale all'esterno della prima galleria a sud di Castro. Tutto era accaduto in pochissimi secondi, giovedì 13 luglio, attorno alle 16.00 quando Alexander Fabiel con due amici era arrivato a Castro per fare il bagno: avevano preso il pullmann da Villa d'Ogna, dove abita la famiglia, quindi da Lovere a piedi avevano raggiunto il lago. I due amici si erano tuffati dai 15 metri della riva a picco sul lago, Alexander sembra che non l'avesse mai fatto, come ha affermato il fratello Samuel Rafi Frias, anche se Alexander sapeva nuotare. Gli amici hanno raccontato ai carabinieri di Lovere che si era tuffato, era risalito annaspando e poi si era inabissato definitivamente. Sono stati gli stessi amici a dare l'allarme. Immediate le ricerche fino al buio della sera di giovedì; venerdì le ricerche sono riprese con notevoli difficoltà a causa del lago molto grosso. La Prefettura di Bergamo nel frattempo aveva incaricato i sommozzatori volontari del nucleo di Treviglio di intervenire a supporto dei vigili del Fuoco di Bergamo, Lovere e Clusone. Alle 117.30 la prima immersione nella zona dove con esattezza era stata indicata la sparizione del ragazzo: poco dopo riemergono e alla barca di supporto comunicano di averlo individuato. Ridiscendono, lo recuperano e alle 18.00 lo depositano sulla riva dove nel frattempo era sceso un silenzio irreale, rotto solo dal pianto dei famigliari e dalle grida disperate del fratello 23enne, rimasto sempre sulla riva a vegliare. Quindi la salma è stata portata nella camera mortuaria del cimitero di Castro a disposizione dell'autorità giudiziaria. Fabiel frequentava l'istituto alberghiero di Nembro, la madre Gavina Mercedes de la Rosa è sposata da 5 anni con un italiano che alvora in Valel Seriana, mentre il fratello Rafael insegna italiano nella struttura di Lizzola che ospita un gruppo di richiedenti asilo.

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