IL CAPITOLO DI EXODUS

Come nelle antiche comunità monastiche, coese e caratterizzate da un forte ideale, anche la grande comunità di don Antonio Mazzi, Exodus, con le sue 19 articolazioni territoriali, si è ritrovata in questo fine settimana a Edolo per la celebrazione del “capitolo annuale”, al quale hanno perso parte oltre 4004 persone, tra ragazzi delle comunità, educatori, volontari e organizzatori. Il Capitolo è stato organizzato per postazioni sul territorio con laboratori di inventiva, manualità e socializzazione, con laboratori itineranti di musica, teatro, espressione corporea, pittura creativa, costruzioni con mattoni e legno, scoperta del territorio. Un allarme viene lanciato da Fortunato Pogna, responsabile della Comunità Inexodus di Sonico e organizzatore dell'evento di Edolo, sulle richieste di aiuto dalle famiglie e soprattutto sull'età molto, troppo precoce, nella quale i ragazzi iniziano a bere. Per Cristina Mazza, vice di Don Mazzi, il capitolo di Edolo rappresenta un esempio di come i ragazzi emarginati devono rientrare nella società. E Don Mazzi, in conclusione del Capitolo, ha ripreso con forza il tema dell'educazione dei giovani che devono crescere come fiori, ma che, come i fiori, devono essere curati.

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