TUMORE ALLA LARINGE, IL PUNTO A ESINE

All'ospedale di Esine il 24 marzo si è svolto un convegno per fare il punto sullo stato dell'arte della laringectomia totale: una pratica chirurgica che prevede, nel caso di un tumore alla laringe, l'esportazione dell'organo. Una soluzione estrema che negli anni '90, di fronte alla volontà di preservare la qualità della vita dei pazienti, è stata messo in secondo piano ma che oggi torna ad essere presa in considerazione a fronte di una dato preoccupante, ovvero la diminuzione della sopravvivenza di chi è colpito da questa malattia. Il convegno ha riunito esperti e professionisti per aggiornare tutte le figure sanitarie dell'ASST di Valle Camonica che presso gli ospedali camuni rappresentano un punto di riferimento per i malati e le loro famiglie, per recupero psicofisico ma anche psicologico. Il convegno è stato voluto dall'Associazione Italiana Laringectomizzati che dal 1947 affianca medici e ospedali per aiutare i malati sottoposti a laringectomia, nel percoso di recupero, lavora sulla qualità della vita perchè l'asportazione della laringe comporta la perdita della voce. Il paziente dovrà imparare a parlare con voce erigmofonica, ovvero con l'ingestione di aria e la successiva emissione controllata della stessa dall'esofago o con l'aiuto di protesi fonatorie o laringofoni. Fondamentale è la prevenzione. Il timore oggi è quindi fattori di rischio come alcol, droghe e inquinanti alimentari, possano favorire l'insorgere di malattie oncologiche della testa e del collo. Per questo la prevenzione passa anche da politiche ambientali per migliorare la qualità dell'aria e del cibo che mangiamo.

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