SENTIRSI CITTA'

Sono state presentate nella Sala Consiliare, le iniziative che l’Amministrazione ha promosso per ricordare una tappa importante nella storia di Darfo Boario Terme: la concessione del titolo di “Città”.“Il valore di questo titolo è nella radice stessa di città, la civitas latina, ovvero l’insieme dei cives, dei cittadini - apre il Sindaco Ezio Mondini- Una città è certamente un luogo, un territorio, uno spazio, ma soprattutto “città” è un progetto di identità della comunità che la vive, è inclusione e partecipazione”. Un riconoscimento che esprime, dunque, valori etici e morali suffragati da profonde motivazioni storiche, culturali, economiche e sociali; una eredità di pensiero e di impegno per la crescita di una comunità. “Sentiamo viva e forte questa responsabilità –continua il Primo Cittadino- La riflessione sul senso di questo anniversario continua a spronarci a trovare sempre migliori soluzioni per un disegno non solo urbanistico di città che risponda all’esigenza di costruire un modello di società rispettoso e vicino al tempo in cui si esprime, raccogliendone le sollecitazioni e le espressioni in rapido mutamento. Una società orgogliosa di essere solidale e consapevole”. In questa visione rientrano, quindi, gli eventi in programma. Prima tra tutti, “Sentirsi una Città” la mostra fotografica celebrativa degli eventi del 1968 con documenti e illustrazioni della grande festa che coronò il riconoscimento accompagnata dalla esposizione dei lavori dei ragazzi degli Istituti Comprensivi cittadini. “Le opere esposte seguono un percorso ideale che parte dalla presa di coscienza storica attraverso le fotografie d’epoca e giunge al senso di appartenenza delle nuove generazioni coinvolte – specifica Giacomo Franzoni –Assessore alla Cultura della Città di Darfo Boario Terme- La piena collaborazione delle Istituzioni scolastiche che hanno animato e preparato i ragazzi e dell’Associazione “Casa di Zaccaria” che ha curato l’allestimento sono il perfezionamento di questo legame di valori solidali e di cooperazione che unisce il passato con il presente. Legami che sono linfa vitale della comunità”. Anche i ragazzi più grandi, quelli delle scuole superiori, in particolare l’Istituto Olivelli-Putelli con i suoi pasticceri, saranno protagonisti di questo “compleanno” preparando la “Torta del cinquantesimo”. E ancora i ragazzi, ma questa volta del Conservatorio, saranno chiamati a vivere in prima persona le celebrazioni. Infatti, unitamente ai docenti, si esibiranno in un concerto che celebrerà due importanti ricorrenze: quella del cinquantesimo della Città e dei quarant’anni del Conservatorio di Darfo. “La musica è la più diffusa tra le arti e tanti dei nostri ragazzi vi si appassionano, quindi rappresenta una intensa espressione dei sentimenti che animano le celebrazioni– continua Giacomo Franzoni- Mi piace anche pensare che non si tratti di una coincidenza di date, quanto piuttosto di un processo evolutivo della città che, dopo dieci anni dalla sua identificazione come tale, ottiene un nuovo riconoscimento: quello di ospitare uno dei soli 60 Conservatori di Musica in Italia, raggiungendo un nuovo, importante obiettivo. Una nuova tappa che porta verso una crescita costante e ragionata”. Il mezzo secolo di storia contemporanea sarà suggellato anche dall’apposizione di una lastra commemorativa il cui svelamento darà l’avvio alla giornata di domenica alla quale seguirà un annullo filatelico dedicato all’evento. Nel corso della mattinata, poi, l’attenzione si rivolgerà alla presentazione dei risultati della ricerca storica che ha voluto ripercorrere le tappe più significative dell’iter che, nel secolo scorso, ha portato al traguardo ambito. La ricerca, sfociata in una pubblicazione dal titolo “Darfo Boario Terme Città – Cinquantestimo 1968-2018” è stato curata dalla Prof.ssa Bice Galbiati Grillo con la collaborazione di Monica Camorani e Laura Fiorini.“La pubblicazione dello studio risponde al preciso intento di fornire una traccia documentale da consegnare prima di tutto a noi, ovvero a quelle persone che, dieci lustri or sono, non erano nate, a una generazione che ha sempre vissuto in una realtà costruita con fatica da chi oggi ricordiamo –continua l’Assessore alla Cultura- La seconda ragione è il rispetto per il valore della memoria del passato che costruisce il presente con uno sguardo proteso verso il futuro.” Una riflessione, quindi, sull’ “essere” e “sentirsi” una città che esprime un giusto orgoglio per il primato camuno, ma che si traduce anche in senso di responsabilità e consapevolezza dell’impegno che ciò comporta, non solo per le Istituzioni, ma e soprattutto per i cittadini stessi.“Le celebrazioni che si concluderanno con la Santa Messa celebrata da SER Mons. Pierantonio Tremolada, Vescovo di Brescia, sono, quindi, la raccolta e la contestuale consegna di esperienze e vissuti che hanno generato la nostra storia –conclude il Sindaco Mondini- Un atto consapevole che, ci auguriamo, produca l’effetto di un sassolino gettato nell’acqua che genera una moltitudine di cerchi concentrici impedendo al silenzio di cancellare le origini. Un gesto che consegna appartenenza, responsabilità, impegno, ma anche gioia e fierezza di sentirsi parte di un grande disegno cui tutti siamo chiamati a concorrere”.Un senso di unità e partecipazione che può diventare segno tangibile anche con l’esposizione alla finestra della bandiera italiana. Tutti i cittadini sono invitati.

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