LA CATTEDRALE VETEGALE ASPETTA
Il vento a 227 chilometri orari dello scorso 28 ottobre aveva fortemente danneggiato la Cattedrale vegetale di Oltre il Colle. Delle 42 colonne in legno che sostenevano gli alberi ne sono rimaste 12. Le altre spezzate e cadute a terra, alcune magari già deboli e pronte a cadere (come era nel progetto), sono state portate via su incarico del Parco delle Orobie. E lo spazio ora è libero. Ripartire? Dalle 12 colonne? Da capo? Il Comune di Oltre il Colle, pur auspicando la rinascita della Cattedrale, non si sbilancia e si affida alle mani di Parco delle Orobie e Regione. Un filo di speranza arriva ora da un presepe composto da 5360 pezzi. Un presepe in mostra in un bar di Zambla Alta. Autore Alessandro Bringhenti, trevigliese di 34 anni, con seconda casa alla Plassa di Zambla. Già quattro anni fa riprodusse la Cattedrale. “Ma, in quella occasione, non riuscì benissimo”, spiega. Poi le ricostruzioni del rifugio Capanna 2000 e dell’Arera, lo scorso anno il Grem e la chiesa di Zambla Alta. Quest’anno è stata la volta di nuovo della Cattedrale. Iniziata in primavera, a fine ottobre era alla fase finale. “Mancava un mese alla conclusione – racconta il tipografo con la passione dei presepi - quando il vento ha danneggiato l’opera di land art all’Arera. Non sapevo che fare. Poi, spronato da alcuni amici ho deciso di continuare”. Ne è uscito un piccolo capolavoro di 5.360 pezzetti di legno che riproducono fedelmente quella che era la Cattedrale prima del nubifragio. La Cattedrale vegetale di Oltre il Colle era uno dei più straordinari esempi europei d’arte naturale, ideata dall’artista Giuliano Mauri di Lodi (scomparso nel 2009) e inaugurata nel settembre del 2010 dal Parco delle Orobie. Dell’opera ormai resta gran poco. Era stata voluta, oltre che dal Parco delle Orobie, anche dai Comuni di Oltre il Colle, Roncobello e Ardesio. La natura doveva prendere il sopravvento sull’architettura realizzata dall’uomo, mantenendone però le forme originarie. Un sogno spezzato proprio per la forza della natura stessa “E' stato chiesto alla Regione un contributo di centomila euro a seguito del nubifragio di ottobre, spiega Yvan Caccia, presidente del Parco delle Orobie, molto dipenderà se arriveranno quei fondi. A oggi non abbiamo risorse per intervenire”.
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