SCHIACCIATO DA UN BOBINA, MUORE OPERAIO
Il 2019 si conferma un anno drammatico per via dei numerosi infortuni mortali sul lavoro. La media a livello nazionale è di tre morti al giorno e questo lunedì un'altra tragedia, avvenuta a Brescia, impone una riflessione seria su come prevenire queste morti che i sindacati non vogliono più chiamare “bianche”, perché così innocenti non sono. La tragedia questo lunedì mattina intorno alle 09.30 in via Industriale nello stabilimento cittadino del Centro Siderurgico: a perdere la vita, sotto gli occhi di un collega, un operaio di 51 anni, rimasto schiacciato da una bobina metallica di 15 tonnellate. Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglia dei carabinieri e dell'Ats di Brescia, la vittima insieme ad un collega, che ha assistito impotente alla tragedia, stava lavorando allo spostamento della bobina quando questa lo avrebbe schiacciato con tutto il suo peso, uccidendolo sul colpo. A lanciare l'allarme i colleghi: la centrale operativa di Areu ha inviato sul posto un'ambulanza e un'automedica ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Sul posto insieme a carabinieri e Ats, anche i vigili del fuoco. Sotto choc il collega che era con lui, che è stato trasportato in codice verde all’ospedale Sant’Anna; sgomento e dolore tra i lavoratori. L'infortunio è avvenuto a distanza di nemmeno tre giorni dall'ultimo infortunio mortale, quello che venerdì è costato la vita a Felice Cere, operaio di 58 anni di Berzo Inferiore rimasto schiacciato tra i rulli di un macchinario al quale stava lavorando. La salma, dopo l'autopsia all'Istituto di medicina legale al Civile di Brescia, potrebbe tornata in Valle Camonica a Berzo Inferiore questo martedì. Felice Cere viveva in via Carducci vicino alla Chiesa parrocchiale del paese: lascia la moglie Sonia Testa e la figlia Milena. A Berzo Inferiore era molto conosciuto e stimato e sarebbe andato in pensione tra meno di tre mesi.
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