LA STORIA DEL RE DEI PASTORI

Non si sa di preciso quali siano le origini del gai, cioè del linguaggio dei pastori, si sa però che la slacadura di tacoler rischia di cadere nell'oblio. Oggi, infatti, sono rimasti in pochi, forse pochissimi o nessuno, a parlare il gergo dei pastori. Ecco allora che il volume dedicato a Giuseppe Facchinetti, re dei pastori e primo estensore del dizionario Gai vissuto in Val Seriana alla fine dell'800, curato da Giacomo Goldaniga ed Emilio Gamba, assume una certa rilevanza. È corredato anche dal dizionario Gai che Giuseppe redasse. Il volume edito e promosso dal Centro Studi Valle Imagna è stato realizzato anche con il contributo del comune di Albino. Tre i principali pregi del volume: aver raccontato la biografia di Giuseppe Facchinetti, aver ripubblicato il suo dizionario pubblicato nel 1921 e già riedito nel 1948, nel '79, nell'89. Gli autori nel volume hanno trovato anche l'etimologia di tutte le parole contenute nel dizionario. Giuseppe Facchinetti figlio del pastore Arcangelo ebbe la fortuna di ereditare da uno zio d'America 8 mila lire con le quali diventò un imprenditore pastorale. Realizzò il vocabolario dei pastori e lo regalò si suoi colleghi ed ai suoi clienti. Il libro di Goldaniga e Gamba, dunque rappresenta una testimonianza importante che permetterà a questo gergo dei pastori di non andare completamente dimenticato, nonostante oggi non lo si parli più. Un linguaggio scarno, essenziale con pochi vocaboli, circa 400 quelli raccolti nel dizionarietto. Nel libro vi sono anche alcuni racconti in gai di Emilio Gamba.

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