CORDOGLIO PER MATTEO SIMONETTI

Stanno prendendo forma i contorni della tragedia avvenuta poco dopo le 5 di questa domenica 9 febbraio a Rogno dove ha perso la vita Matteo Simonetti, 27enne di Capo di Ponte e sono rimasti feriti altri tre ragazzi: un 18enne, ricoverato al Civile a Brescia in prognosi riservata , oltre ad un 20enne ed un 21enne ricoverati a Esine, entrambi fuori pericolo. Pare che i quattro giovani, all'uscita di una discoteca della zona industriale di Rogno in via Nazionale, a bordo dell'Alfa Mito nera condotta da Matteo Simonetti, fossero diretti verso Corna di Darfo per prendere la statale 42 e tornare a casa. In zona c'era una pattuglia di Carabinieri che controllava proprio le auto provenienti dalla zona della movida: a quel punto Matteo Simonetti ha deciso di fare inversione di marcia e tornare verso Rogno dove, all'imbocco dell'ampia curva che immette nello stretto rettilineo del centro, ha sbandato contro il guardrail, ha colpito un paracarro in granito che ha fatto decollare l'auto che ha colpito in pieno un alto palo della luce in ferro e quindi è piombata al centro dell'asfalto a ruote all'aria. Matteo Simonetti sarebbe morto sul colpo: i soccorritori non hanno potuto fare nulla per salvarlo. Grave il 18enne che sedeva al suo fianco, trasferito in elicottero in codice rosso, con un importante trauma cranico, al Civile di Brescia. Meno gravi gli altri due giovani di 20 e 21 anni, ricoverati a Esine. Forse Simonetti ha deciso la manovra per dribblare i carabinieri: negli ultimi anni, infatti, si era visto ritirare la patente un paio di volte. Sulle tracce della Mito si sarebbero mossi i carabinieri del posto di controllo, arrivando sul luogo dell'incidente che era accaduto qualche istante prima. Sono stati loro a lanciare l'allarme al 112 che ha fatto convergere sul posto le ambulanze da terra, l'elicottero del 118 da Brescia, i Vigili del Fuoco di Lovere, due pattuglie della Polizia stradale di Bergamo che hanno svolto i rilievi di legge ed altre 4 pattuglie di carabinieri in rinforzo da Breno, Costa Volpino e Clusone. La salma di Matteo Simonetti si trova al Papa Giovanni di Bergamo a disposizione dell'Autorità giudiziaria: l'autopsia dovrà stabilire se il ragazzo avesse ingerito alcol o altre sostanze e quindi dovrebbe aiutare a capire anche la causa del suo gesto. Matteo era conosciuto a Capo di Ponte e negli ambienti giovanili: aveva frequentato corsi di boxe ed era non nel mondo delle palestre; era iscritto online alla facoltà di Scienze Motorie ed aveva aperto da qualche mese “Body Tech 20 minuti”, un negozio in franchising in via Turati a Brescia Lascia nel dolore il papà, la mamma e al sorella studentessa di Medicina.

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