IN BERGAMASCA UN QUARTO DELLA LOMBARDIA

Il numero dei contagiati da Coronavirus in Bergamasca costituisce quasi un quarto del dato complessivo regionale. In aumento anche il numero dei morti lombardi, tutti anziani con un quadro clinico già compromesso. L’87% ha più di 75 anni, l’11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64 anni. Bergamo si conferma la prima provincia lombarda per numero di contagi, poco meno di 1.500, seguita da Lodi e Cremona. Numeri in aumento anche nel bresciano. Frenetica l'attività negli ospedali. Nuove attrezzature acquistate in tempi record: i nosocomi orobici sono in trincea nella guerra contro il virus. Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza, urgenza e area critica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ci tiene a rimarcare che nessun malato verrà trascurato. “A Bergamo, al Papa Giovanni, dove abbiamo una delle terapie intensive più avanzate d’Europa siamo passati da 72 posti letto totali di terapia intensiva a 88, di questi 60 sono tutti per i malati Covid-19 e sono praticamente pieni. E per questi malati ci sono anche 12 posti di subintensiva. Possiamo ricavarne altri, ogni giorno pensiamo a spazi nuovi”. La situazione in Valle Seriana. Nembro è stata messa duramente alla prova dal coronavirus. qui sono numerose le vittime e decine sono le famiglie in quarantena, con parecchi casi accertati di persone positive al virus. La battaglia quotidiana per delimitare il contagio prosegue sempre più serrata, seguendo le disposizioni del decreto del governo – con anche i parchi pubblici da ieri chiusi dal sindaco Claudio Cancelli, positivo al virus e quindi in quarantena. “Nel nostro territorio sono molte le famiglie intere in quarantena nella propria abitazione”. A parlare è una volontaria impegnata del Centro operativo comunale di Nembro che accoglie telefonicamente le varie richieste dei cittadini e le smista agli uffici competenti quando necessario. “Il nostro paese, credo più di altri, sta vivendo una situazione molto difficile: moltissime famiglie sono ormai colpite, se non direttamente, da lutti e situazione critiche: parenti, amici, conoscenti. Il nostro è un paese grande ma chi ci è nato conosce tutti. E' un momento in cui molti che sono sempre stati lì, in piazza non ci sono più. Tanti, in così poco tempo. Questo aspetto negativo mette però in risalto la voglia di reagire e rialzarsi. La dimostrazione lo sono tutte queste persone che si stanno mettendo in gioco per il bene della nostra comunità”. Al tanto apprezzato lavoro svolto in queste ore dai volonatri si contrappone il comportamento dei soliti e per fortuna pochi “furbetti” pizzicati dalla forze dell'ordine. Sono undici i bergamaschi che martedi sono stati denunciati perché, dopo essere stati fermati hanno presentato o compilato un’autocertificazione che, dai successivi controlli, si è rivelata falsa. Per loro è scattata una denuncia a piede libero: la multa è di 206 euro, ma si rischia anche di finire in carcere fino a tre mesi, con tanto di fedina penale macchiata per sempre. C’è stato chi ha certificato che stava andando al lavoro, mentre alla sua azienda risultava a casa di riposo. E chi ha detto che si stava recando ad aprire il suo negozio, in realtà già chiuso da tre giorni. Giusto però evidenziare che il dato rappresenta solo l’1,13% delle persone controllate da carabinieri, polizia stradale, questura e Guardia di finanza a Bergamo e provincia, 972 i fermati 11 gli irregolari.

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