118 IN PRIMA LINEA
Squilla il telefono, arriva la mail o il messaggio whats-app dalla centrale operativa e l'ambulanza parte immediatamente con il suo equipaggio per la missione affidata: la meta è un paese, una via con numero civico, la descrizione in una riga dell'emergenza in atto. Così operano, H24, i volontari del 118 sulle ambulanze da terra che, in questo periodo, sono particolarmente esposti anche ai rischi di contagio, da coronavirus, ma non solo. Tutti operano secondo rigidi protocolli che prevedono l'uso di dispositivi di protezione individuale certificati e monitorati. Terminata la missione, c'è il passaggio necessario della sanificazione: della persona e dei mezzi. Periodicamente, ma in questo periodo si verifica giornalmente, il Direttore sanitario dell'Associazione di volontariato che opera per il 118 contatta i suoi ragazzi per avere la certezza del loro stato di salute. Tutti i volontari del 118 sono in piena allerta e sono stati attivati per uscire sul territorio a bordo delle ambulanze. C'è, però, un servizio prezioso che veniva svolto con efficacia e che il coronavirus ha messo in crisi ed è il servizio trasporto dializzati e anziani fragili per le necessità sanitarie. Dunque, in questo periodo di riposo a casa forzato, qualcuno in buona salute e di buona volontà può donare tempo prezioso agli altri, perché se quella del coronavirus è l'emergenza primaria, non si può dimenticare il vasto mondo dei bisogni che viene affrontato proprio dal volontariato.
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