NOTTE DI FUOCO A CIVIDATE CAMUNO
Si fosse fermato all'alt probabilmente se la sarebbe cavata con una denuncia e il ritiro della patente e invece è stato arrestato il 30enne di Sonico che l'altra notte si è reso protagonista di una rocambolesca fuga da Piancamuno a Cividate, inseguito dai carabinieri del radiomobile della compagnia di Breno che per fermarlo hanno dovuto sparare alla gomme della sua Audi A3. Tutto comincia attorno alle due di notte quando una pattuglia dell'Aliquota Radiomobile dei carabinieri della compagnia di Breno, in giro di perlustrazione, nota, nei pressi dei distributori di Piancamuno, teatro negli anni scorsi di un tragico incidente mortale per una manovra vietata, un'Audi A3 che sta facendo un'inversione per tornare vero la Valle Camonica. I carabinieri seguono l'auto e segnalano al conducente di fermarsi. Il giovane alla guida rallenta, tutto normale, poi improvvisamente pigia sull'acceleratore, sgomma e parte a folle velocità verso Darfo. Non contento spegne i fari e si lancia in pericolosi sorpassi. Il traffico, nonostante l'ora tarda è piuttosto intenso, la sua guida mette in serio pericolo l'amico – un 35enne pure lui di Sonico – che siede al suo fianco, ma anche gli altri utenti della strada. Così fino a Cividate Camuno quando vira a destra ed esce dalla statale sempre tallonato dalla pattuglia della Radiomobile. IN via IV novembre l'audi esce di strada, sfonda la recinzione di una casa, la gazzella della radiomobile a quel punto riesce a raggiungerla e a sorpassarla, intima di nuovo l'alta, ma il giovane un'altra volta pigia sull'acceleratore e nonostante i danni riprende la fuga rischiando di investire il militare fuori dall'alto che a questo punto estrae la pistola e spara un paio di colpi alle gomme dell'auto che termina la sua folle corsa in via Broli dove i carabinieri bloccano ed arrestano il giovane per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Ha bevuto, ma neanche troppo, ed ha ammesso di aver fatto uso di sostanze stupefacenti. Forse per questo non si è fermato all'alt, ma la bravata di una notte folle gli è costata cara. Il giudice davanti al quale è comparso per la direttissima ha convalidato il fermo e gli ha imposto di non uscire di casa nelle ore serali e notturne. E' andata bene ma avrebbe potuto essere una strage. Si fosse fermato all'alt se la sarebbe cavata con una sanzione e invece, chissà cosa è scattato nella sua testa. Le conseguenze per il giovane, un operaio incensurato che ha ammesso le proprie responsabilità e si è reso conto della gravità di quanto ha fatto, sono comunque pesanti, ma grave è stato anche il suo atteggiamento, così come quello sconsiderato di molti giovani che, soprattutto nelle nostre valli, spesso di mettono alla guida dopo aver assunto alcool o droghe, una piaga che i carabinieri della compagnia di Breno coordinati dal capitano Filiberto Rosano stanno cercando di arginare. Ovviamente anche con interventi repressivi.
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