UFFICI POSTALI A GIORNI ALTERNI

Sono una ventina gli uffici di Poste Italiane che, ormai da mesi, hanno ridimensionato il loro orario d’apertura. Un «taglio» che, secondo la Cisl, in questo periodo di distanziamento sociale non aiuta a rispettare le regole utili a tenere lontani i contagi. Un caso su tutti, quello di Locatello, dove un gruppo di cittadini si è attivato per una raccolta firma, poi consegnata in Comune. Al momento la situazione di aperture a giorni alterni riguarda una ventina di sportelli, ma per nessuno di questi Poste ha dato scadenze ravvicinate per un ritorno alla normalità, e così, continuano a crearsi assembramenti davanti agli uffici aperti. Il sindacato cita come uffici aperti a singhiozzo quelli di Locatello, Colzate, Nese di Alzano, Cazzano Sant’Andrea, Peia e Schilpario, Orio al Serio, Pognano, Capriate San Gervasio, Zingonia e la succur sale 14, mentre quelli di Clusone, San Pellegrino e la succursale 15 hanno visto ridimensionare le aperture pomeridiane. La richiesta del sindacato è che “da subito vengano riaperti gli uffici postali ancora razionalizzati e i tanti doppi turni ancora chiusi. Il Covid e le razionalizzazioni estive vengono utilizzate come foglie di fico – prosegano– per non ammettere che le filiali sono carenti di unità”. Ipotizzare un ritorno alla normalità però, vista la delicata situazione epidemiologica, è difficile per ora, come sostiene Poste Italiane che conferma la volontà di ripristinare il consueto orario di apertura di tutti gli uffici postali attivi nel territorio, non appena la situazione lo consentirà. “La gestione dell’operatività degli uffici – sostiene la società, è ancora oggi condizionata dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria che purtroppo non è ancora superata, come le recenti cronache evidenziano. Le condizioni nelle quali si opera possono variare in maniera imprevedibile, anche con riferimento al personale disponibile, e questo non consente al momento il ritorno alla piena operatività, che rimane comunque l’obiettivo da raggiungere”.

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