VERTOVA: DOPO L’AGGRESSIONE NON RICORDA NULLA

Non sarebbe fortunatamente in pericolo di vita il 66enne accoltellato dal fratello a mezzogiorno di mercoledi 16 Giugno, al culmine di una lite, degenerata nella loro abitazione situata nella piazzetta di Semonte, frazione di Vertova. L’uomo si trova ricoverato in codice rosso all’ Ospedale Papa Giovanni XXIII° di Bergamo. L’aggressore era da tempo in cura presso i servizi psichiatrici dove è stato accompagnato e affidato alle cure dei sanitari dell’Ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo. La lite famigliare si è consumata al centro della piazzetta attorno a un piccolo pozzo. A usare il coltello come detto il più giovane dei due fratelli, che dopo aver ferito gravemente, con due fendenti alla schiena il famigliare, è tornato a casa chiudendosi al suo interno. Attivati i soccorsi sul posto giungeva l’automedica e un’ambulanza della Croce blu di Gromo, un equipaggio dei vigili del fuoco giunti dal distaccamento di Gazzaniga e con loro una pattuglia di carabinieri della Compagnia di Clusone che hanno operato muniti di giubbotto antiproiettile nel timore di reazioni violente da parte dell’aggressore. E’ stato necessario sfondare la porta dell’appartamento per avere accesso ai locali dove si trovava il feritore, che non ha reagito e non ha opposto resistenza, consegnandosi nelle mani delle forze dell’ordine e dichiarando di non ricordare nulla di quanto accaduto. Sul posto anche il sindaco di Vertova Orlando Gualdi, che ha voluto rendersi conto della situazione, a lui nota anche per alcune problematiche di carattere igienico. La sua presenza era inoltre necessaria per la firma del Tso. “Casi del genere, ha commentato il primo cittadino, destano preoccupazione per la sicurezza delle persone che si trovano a passare in zona”.

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