SVOLTO IL TEST AL PONTE DI SONGAVAZZO

Si è tenuta la prova di carico, relativa alla capacità portante e stabilità del ponte in calcestruzzo che da 111 anni unisce Songavazzo e Rovetta, l’intervento rientra negli step fondamentali per lo studio sulla capacità portante e la stabilità della struttura. Le verifiche sono state possibili grazie ai 40 mila euro provenienti da fondi statali, i cui lavori sono stati affidati alla 4Emme Service di Bolzano, leader in Italia nel settore delle indagini diagnostiche su strutture edilizie. Il ponte sul Valleggia, ogni giorno è attraversato nell’unico senso di marcia consentito da circa 5.500 mezzi. La ditta ha svolto una prova di carico ridotto, con relative misurazioni dell’abbassamento reale del ponte verificando la caratterizzazione dinamica per capire le frequenze proprie e i modi di vibrare della struttura. Il prossimo step riguarda l’inserimento dei dati nel modello numerico creato a computer con il quale saranno effettuate altre prove per verificare la portata della struttura. Il ponte, progettato nel 1907 dall’ingegner Cortese di Clusone, è uno dei primissimi ponti in tutta Italia costruiti utilizzando la nuova tecnica del cemento armato. Non si trattò di una scelta facile, lo dimostra la quantità di progetti presentati e poi rigettati dal comune. La scelta ricadde sul progetto Cortese, la ditta vincitrice dell’appalto fu la Diss & C. di Düsseldorf e il cemento utilizzato era quello della “Società Italiana dei Cementi e delle Calci Idrauliche – Società Riunite Italiane e Fratelli Pesenti”, divenuta Italcementi nel 1927. Il ponte resistette al suo primo secolo di vita e non dimostra neppure gli anni che ha. L’opera è stata sottoposta a una serie di ispezioni e test di stabilità per verificarne lo stato, risultando in ottima salute. La storia del ponte di Songavazzo è una bella testimonianza non solo di storia locale, ma anche del fermento intellettuale e tecnico che l’inizio del Novecento portava con sé; un ottimismo e un’apertura al nuovo che oggi, nonostante il gran parlare di innovazione e futuro, fatichiamo a ritrovare. A volte bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo; a volte è necessario pensare oltre i propri limiti, scoprendoli superabili. Andare oltre, collegarsi con quel che sembrava impossibile, stabilire nuovi punti di riferimento da cui guardare avanti verso nuovi lidi. 

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