NUOVO REGOLAMENTO PER LA PISTA CICLABILE
Cani rigorosamente al guinzaglio e a una distanza dal proprietario non superiore ai due metri: la pista ciclabile non è un’area per lo sgambamento dei nostri amici a 4 zampe. Sicurezza e buon senso: queste le parole d’ordine che hanno dettato il «Regolamento della pista ciclopedonale della Valle Seriana» che verrà sottoposto all’assemblea della Comunità montana domani per l’approvazione. Il documento, preparato dopo mesi di consultazione tra i 38 sindaci seriani, da Ranica a Valbondione, con i suoi 17 articoli è il primo della Bergamasca a normare l’utilizzo di una ciclovia sovraccomunale. La pista infatti, sempre più frequentata e apprezzata da famiglie, runner e ciclisti di tutta la provincia, si dipana per il primo tratto da Ranica a Clusone per 31,5 chilometri di lunghezza costeggiando il corso del Serio, con un tracciato parallelo che parte da Villa di Serio e si interseca con la pista ciclabile principale in molteplici punti, fino ad Albino. Il secondo tratto, lungo 24 chilometri, collega invece Clusone a Valbondione e sempre da Clusone si può raggiungere Castione della Presolana, passando per Rovetta, Songavazzo e Onore. Paese che vai, regolamento che trovi, con il rischio che, passeggiando o pedalando da Cene a Ponte Nossa, per esempio, divieti e relative sanzioni siano differenti in base al comune attraversato. Ora non più: lungo l’intera pista «pedoni e biciclette – articolo 15 – dovranno procedere a una velocità che non costituisca pericolo per i pedoni». E se si incontrerà un cane libero, a Clusone come a Villa di Serio potrà scattare, se pizzicati da vigili o guardie volontarie, una multa da 25,82 e 258,23 euro. Stabilito che è vietato l’ingresso a venditori ambulanti non autorizzati così come a mezzi motorizzati ad eccezione delle carrozzine motorizzate per disabili, per quanto riguarda la transumanza invece non c’è cenno «perché – spiega Davide Cattaneo, assessore della Comunità montana ai Lavori pubblici – continuerà a seguire i percorsi storici: la reputiamo un elemento del territorio, con più storia della ciclabile».
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