MENO ETICHETTE E PIU' MONTAGNA

Andare in montagna oggi significa incontrare tante diverse mentalità: quella più pericolosa è però quella delle etichette, degli stereotipi, dei montanari via internet, di chi sa tutto con chiacchere senza fine e che alle prime difficoltà ammaina la bandiera. Lo afferma Silvio Visini, montanaro doc, ruvido e ispido ancor di più dopo che la sua amata Carla il 18 aprile scorso, all'età di soli 64 anni, è volata via. In conclusione della sua prima estate vissuta quassù da solo, molto impegnativa, Silvio traccia il suo primo bilancio da rifugista e da montanaro. La conca dei Campelli di Schilpario, dove Silvio vive 12 mesi all'anno, è un luogo straordinario anche o forse ancor più nel periodo invernale, che lancia un un appello accorato e sincero a chi vive la Montagna con autosufficienza, con spirito snobistico e con mancanza di rispetto per luoghi che a tanti sono totalmente sacri. Per suggellare ricordi, emozioni, vita di chi ha donato tutto a questa terra, sabato 25 settembre al Bagozza ci sarà una cerimonia per ricordare Carla: in sua memoria verrà piantato un enorme tronco di larice, nodoso e forte, a testimonianza di chi è volato via, ma lascia un forte solco di memoria viva in chi rimane.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori