BRONZO STORICO PER ROMELE
Vietato arrendersi: un mantra rispettato alla perfezione da Giuseppe Romele, 30enne di Pisogne, che nelle scorse ore ha conquistato una storica medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Pechino. Si era sentito sminuito il portacolori della Polisportiva Disabili Vallecamonica quando, di fronte a lui, dopo le belle prestazioni sfoderate nei mondiali di Lillehammer, si è trovato gli inarrivabili cinesi Mao e Zheng. Uno strapotere difficile da contenere, un divario capace di buttare a terra anche un gigante. Eppure Giuseppe gigante – metro dopo metro – agli occhi di tutti, lo è diventato sfoderando una prova encomiabile nella middle distance di sci nordico categoria sitting, la 12 chilometri di fondo che toglie il fiato. Una gara stremante – per il fisico e per la mente – quella affrontata dallo sciatore bresciano, affetto sin dalla nascita da ipoplasia femorale bilaterale, una patologia che non gli ha consentito lo sviluppo degli arti inferiori più lunghi, ma che non ha potuto impedirgli di estrinsecare il suo immenso talento. Un mix di cuore e nervi che, per poco più di cinque secondi, gli ha permesso di piazzarsi al terzo posto, davanti al canadese Collin Cameron che lo aveva invece superato nella long distance. Le sue lacrime di gioia al traguardo parlano chiaro: un bronzo che vale oro. Una medaglia dedicata a nonna Carla, alla fidanzata Nadia e alla Polisportiva Disabili, ma innanzitutto a se stesso: per non aver mai mollato, per averci creduto fino alla fine.
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