A BERGAMO 14MILA IMPRESE FANTASMA

Professionisti privi di partita iva o delle opportune licenze che operano senza versare le tasse, in modo dunque irregolare, accrescendo il fenomeno dell’abusivismo. I casi arrivano anche in Bergamasca, dove tre tassisti irregolari sono stati fermati nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza nei dintorni dell’aeroporto di Orio al Serio. I sospettati si muovevano distribuendo volantini promozionali di un’attività che per tre ore di viaggio faceva pagare una tariffa di 150 euro ai turisti. Per i tre è scattato il sequestro dei veicoli e una multa. Altro episodio di evasione fiscale a Gazzaniga per un’improvvisata estetista che è stata denunciata dagli agenti di polizia locale insospettiti dal via vai di persone nel suo appartamento. Dalla perquisizione dell’appartamento sono stati rinvenuti un lettino per il rifacimento ciglia ed un libro mastro con annotati tutti i guadagni nel corso degli anni: oltre 100mila euro non dichiarati e di I.V.A. evasa per altri 30 mila. Un fenomeno, quello delle “imprese fantasma”, sempre più radicato. A Bergamo sono 13.600 secondo le stime di Confartigianato Lombardia. A livello regionale si contano circa 130.800 operatori abusivi, record negativo a livello nazionale, pari all’11,3% delle imprese regolari. In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono 125.968 realtà artigiane, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura e dell’estetica. Di queste, 14.327 sono bergamasche. In totale, il 42,7% delle attività artigiane orobiche è potenzialmente esposto a concorrenza sleale. Tale fenomeno desta preoccupazione agli artigiani che hanno lanciato la campagna di informazione “Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”. Tra gli obiettivi dell’iniziativa, quello di mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, sensibilizzandoli anche sul ruolo attivo che possono svolgere nell’attivare i controlli delle Autorità.

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