MOLESTIE SUL LAVORO, AUMENTANO I CASI

Sempre meno lavoratrici arrivano all’atto della denuncia, ma le segnalazioni di atteggiamenti violenti e prevaricatori, come le situazioni di mobbing sul lavoro sono quasi quotidiane. L’allarme arriva dalla segretaria provinciale di Fisascat Bergamo, che traccia un quadro del lavoro nel terziario bergamasco tutt’altro che idilliaco, supportato dalle segnalazioni quasi quotidiane che arrivano allo sportello "Forza Fragile". Come a livello nazionale, anche a Bergamo quattro donne su dieci hanno dichiarato di aver subito una forma di molestia almeno una volta nella vita, circa il 70% di aver subito molestie in ambito lavorativo. Secondo una recente indagine di Fondazione Libellula, il 55% delle lavoratrici sostiene di aver subito molestie e discriminazioni sul lavoro, mentre il 22% ammette di aver avuto contatti fisici indesiderati o, come nel caso del 53%, complimenti espliciti non graditi. Ricatti sessuali, molestie e addirittura stupri, sono perpetrati per il 40% da colleghi, per il 30% da superiori. Purtroppo però, ancora oggi, il 90% delle donne non denuncia. "Il più delle volte le lavoratrici non sanno riconoscere la molestia, sostiene la sindacalista Monica Olivari, perché nate e cresciute in un contesto socio-culturale di impronta patriarcale, stesso motivo per cui alcuni uomini non hanno consapevolezza del danno che arrecano".

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