20 ANNI DI PROGETTI A BUON FINE
Ci sono voluti quasi 20 anni per progettare e portare a buon fine, almeno per la prima parte fondamentale, il progetto di decongestionare il centro di Boario Terme, partendo da Angone-Erbanno, fino a Corna-Bessimo, per spostare il traffico sulla parallela viaria che corre da Sacca-Montecchio-Darfo-Gianico-Artogne. In pratica, il traffico ora può scorrere più veloce e sicuro sulla sponda idrografica sinistra della Vallecamonica, ai piedi del conoide della Rovinazza. E lo si comprende bene in questi giorni con l'apertura del nuovo svincolo che bypassa Boario, permettendo l'accesso verso i paesi posti più a nord, ma anche il passaggio più fluido per Corso Italia e via Roccole nel centro termale. Sono lavori, come si diceva, pensati e progettati da molto tempo che le amministrazioni che si sono succedute hanno preso in considerazione, modificandoli e migliorandoli, studiati nei vari anni da staff di professionisti competenti, attenti, tenaci e lungimiranti. In pratica, oggi, chi decide di trasferirsi da nord a sud di Darfo Boario Terme senza voler passare dal centro termale, trafficato, con molti semafori, tra cui quello di fronte alle Terme allo svincolo per la Valle di Scalve, entra nella zona industriale di Boario da Angone, o dalla rotatoria di Erbanno, percorre lo svincolo e decide quindi se portarsi a sud di Darfo utilizzando la statale 42, anche questa tutta sulla sponda idrografica sinistra della valle, o sulla sua parallela interna che collega Boario Centro con Montecchio, lo stadio e le piscine, Darfo, Pellalepre, Fucine, la zona di via Cappellini e quindi Gianico-Artogne. In questo modo, il traffico lungo la viabilità Angone-Boario si è dimezzato, consentendo quindi una diversa fruizione anche delle nuove strutture turistiche della zona termale, quale il Piazzale Einaudi oggi diventato un grande salotto a cielo aperto con molte diverse possibilità di utilizzo. Spostamenti viari, vie alternative, collegamenti tra strade comunali, provinciali e statali, rotatorie e collegamenti sono stati realizzati tutti in tempi diversi, ma tutte le opere sono state realizzate seguendo una sorta di filiera logica, una dorsale, che alla fine ha saputo mettere il riga le tessere del puzzle che, oggi, funziona e bene. Tutto bene, dunque, e tutto perfetto? Certamente no: ci sono opere che devono essere completate, tra cui il sottopasso da Piazzale Einaudi al Centro Congressi e all'Istituto Zanardelli. Ora, per terminare il grande programma, manca il collegamento tra la zona sud di Darfo, all'altezza della rotatoria di via Cappellini, con un ponte che raggiunge Bessimo e la zona commerciale, al confine con la provincia di Bergamo, chiudendo in questo modo un grande trapezio, studiato nel tempo dagli amministratori in carica e che ora ha necessità di essere ripreso e portato a compimento.
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