ALBINO, INSULTI RAZZISTI E ACCOLTELLAMENTO
Saranno i carabinieri a verificare che cosa sia successo intorno alle 23.30, di sabato 5 novembre, in un pub di Albino, dove Amina, una ragazza 20enne italiana con genitori senegalesi, dopo ripetuti insulti di un ragazzo sulla trentina, subiva prima un pugno in volto e ferite con un coltellino a serramanico al fianco sinistro fortunatamente solo in modo superficiale. Nella denuncia la ragazza racconta di un avventore e di una seconda persona intervenuti, ma per il resto parla di una certa indifferenza attorno. Se non fosse stato per la sua amica che è entrata nel locale a chiedere aiuto, nessuno era intervenuto. Ai carabinieri ha fatto mettere a verbale anche frasi, come “negra di m..”. Non sa chi sia quel ragazzo, dice, ma lo ha già visto. Tra i 25 e i 30 anni, lo descrive con capelli scuri e alto un metro e 80. Amina da subito aveva intuito che il giovane ce l’avesse con lei. Lo ha spiegato con un paio di battute che dice di aver sentito: “Sti negri di m...”. Aggiunge anche di aver sentito riferimenti ai campi di concentramento. “In dialetto bergamasco mi chiamava “negrina”, sapeva che sentivo e diceva per forza a me perché ero l’unica di colore. Sembrava ubriaco”. “Fortuna vuole, che al momento dell’aggressione, mi sia mossa, sono andata all’indietro e mi ha ferito solo con la punta del coltello. In un primo momento pensavo mi avesse presa in pieno, invece le ferite non erano gravi». Nella parte sinistra della pancia la giovane ha 4 tagli superficiali lunghi 15 centimetri.
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