CROLLO DELLE NASCITE IN VAL BREMBANA

E’ un anno drammatico, sul fronte nascite, in Valle Brembana. Sono addirittura 10 i paesi che rischiano di chiudere l’anno senza un solo nato. Nei venti comuni da Piazza Brembana a Foppolo e Mezzoldo, inati da primo gennaio a oggi sono stati 19. Un crollo, rispetto ai numeri sempre bassi del 2021, quando il numero si era attestato a 37. Culle vuote finora a Ornica, Cusio, Santa Brigida, Isola di Fondra, Mezzoldo, Moio de’ Calvi, Piazzolo, Foppolo, Cassiglio e Valleve. Ci sono comuni come Foppolo, Cassiglio e Mezzoldo dove l’ultimo nato risale al 2019. A Moio nel 2018. La natalità è tra le più basse in Italia, con un tasso che è sceso intorno al 3 per mille. Se raffrontata con i valori del resto d’Italia (dati Istat de «Il Sole 24 ore») del 2021, l’alta valle Brembana resta in fondo alla classifica. La media nazionale è del 6,5 per mille, la provincia di Bolzano ha la più alta con 9,60 nati ogni mille abitanti, quella di Oristano la più bassa a 4,60. La provincia di Bergamo era al 6,9 per mille, la trentunesima in Italia, su oltre cento. “Occorre invertire la rotta con nuove strategie, ha sottolineato il sindaco di Lenna e presidente della Comunità montana Val Brembana Jonathan Lobati: da tempo chiediamo, a tutti i livelli, una defiscalizzazione, richiesta che, però, finora è sempre caduta nel vuoto. Serve, innanzitutto un incentivo, sui trasporti: non si può pensare alle politiche sulle famiglie se, per portare un bambino all’asilo, bisogna fare più di venti chilometri. Bisogna investire su trasporti e scuole. Per esempio trasporti pubblici scolastici gratuiti. Bisogna trovare soluzioni per avere lavoro da noi, continua Lobati. Anche se poi, vai a vedere, il lavoro in ambito turistico, ci sarebbe. Abbiamo bar, ristoranti, alberghi che non riescono a trovare personale. E da noi ci sono pochissimi immigrati”.

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