CRESCE IL FENOMENO DEI BULLDRIVERS
In Italia fino a 9 incidenti su 10 sono provocati da comportamenti scorretti dei protagonisti e cresce il fenomeno dei “bulldrivers”, i “bulli” alla guida. Aumentano gli episodi di condotta “aggressiva” al volante: comportamenti maleducati, scorretti o addirittura violenti che mettono a repentaglio la sicurezza – e spesso anche la vita – degli altri utenti della strada. E ai quali è altamente sconsigliato reagire, nonostante il senso di frustrazione che si prova, per non rischiare di trovarsi coinvolti in situazioni ancor più pericolose per la propria incolumità. l dato – allarmante – emerge dall’analisi di Flavio Lucio Rossio, criminologo, docente e vice presidente dell’Unione Italiana Polizia Locale, nel suo libro “Bulldriver. Conducenti che aggrediscono”, ovvero che non rispettano la precedenza, passano con il semaforo rosso, effettuano sorpassi azzardati, guidano distratti dal cellulare, ignorano le distanze di sicurezza o eccedeno nella velocità. Più del 40% degli incidenti stradali è causata da tre fattori: la “distrazione”, seguita dal mancato rispetto della precedenza e dalla velocità troppo elevata (Rapporto Aci-Istat 2020). Fra le altre cause ci sono la mancanza della distanza di sicurezza, manovre irregolari, mancata precedenza ai pedoni. Anche secondo l’ultimo report dell’Istat, nel 2021 il 92,2% delle cause di incidente, praticamente 9 su 10, ha alla base un comportamento scorretto del conducente o del pedone. A peggiorare la situazione sono comportamenti ancor più pericolosi e devianti come la guida sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti. Sulla strada ci sono troppe morti, ogni giorno, e non tutte sono "tragiche fatalità". Quasi 21.000 i morti lo scorso anno in Europa secondo i dati della Commissione Europea e oltre 1.500 in Italia, nonostante le politiche decennali che negli ultimi trent'anni hanno più che dimezzato il numero delle vittime. La prevenzione e l’educazione delle nuove generazioni rimangono la strada maestra. In questo fa scuola l’iniziativa “On the road”, un progetto unico in Italia - promosso dall’associazione socio-educativa Ragazzi On The Road di Bergamo - che ha coinvolto, in oltre 15 anni di esperienza, in una ottantina di Comuni della Lombardia, circa 1000 ragazzi e ragazze tra i 16 e i 20 anni dando loro l’opportunità di calarsi nei panni di agenti di polizia locale, operatori delle forze dell’ordine, di soccorso e di pronto intervento, per rendersi conto di che cosa fanno, e che cosa possono fare, anche con il “nostro” aiuto, le istituzioni pubbliche per la tutela della sicurezza e la promozione della legalità.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!