L’AUTO DI STEFANIA CIRCOLAVA DOPO LA SUA MORTE

La Fiesta trovata nel parcheggio di via Foscolo a Mapello, circolava anche dopo la data del presunto decesso di Stefania Rota, trovata riversa a terra in salotto, con indosso il cappotto e scarpa, nella sua abitazione di via XI Febbraio, il 21 aprile scorso ad oltre un mese dall’avvenuto decesso. Sul corpo della donna sarebbero state trovate altre ferite e non solo alla testa, ma anche in altre parti alte del corpo. Elementi che, insieme al fatto che la porta di casa era chiusa chiave, chiave non ritrovata e che borsetta e telefonino siano spariti, rendono sempre più difficile ipotizzare la morte per un malore. Negli ultimi mesi di vita della donna sarebbe poi comparsa la presenza di un uomo. Nulla di certo al momento, anche se si tratterebbe di una persona che la andava a prendere, in auto, davanti a casa, dove poi la riaccompagnava. Alcune risposte potranno arrivare dagli esami che si stanno eseguendo sull’auto di Stefania nel cui abitacolo sono state individuate, grazie all’utilizzo del luminol, delle tracce che potrebbero essere organiche. Il pensiero va subito al sangue, ma non è detto che possa trattarsi di questo. Sicuramente, gli inquirenti avranno anche accertato in quale posizione si trovasse il sedile del guidatore. Così da valutare la distanza dal volante, e quindi l’altezza dell’ultima persona che ha utilizzato il mezzo. L’attenzione è stata poi puntata sugli schizzi di sangue trovati in casa, e la loro direzione, per capire se possano essere frutto di una semplice caduta. Ma, come detto, il corpo della donna aveva più di una ferita alla testa. L’inchiesta, aperta per omicidio volontario a carico di ignoti, continua ad essere blindatissima.

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