UNA STORIA DIMENTICATA A COSTA VOLPINO
Il mensile Montagne & Paesi nel numero di giugno ha dedicato ampio spazio a don Luigi Martinelli, che nel novembre 1944 ebbe un ruolo fondamentale nella storia del suo paese Corti di Costa Volpino. Don Luigi, classe 1917, fu avviato alla carriera diplomatica esercitando la sua vocazione come padre confessore all’Onu. Il tempo della guerra e un fatto tragico accaduto nel suo paese lo trasformò, per due settimane, protagonista della storia di CostaVolpino. L’8 novembre del 1944, a seguito del ferimento di due militari della Tagliamento ad opera di Bortolo Gusmeri, confluirono nella frazione di Corti alcune decine di soldati decisi a dare una lezione alla popolazione considerata collaboratrice dei partigiani. In molti furono costretti a radunarsi nella piazza mentre numerose abitazioni vennero date alle fiamme. 40 civili erano stato presi in ostaggio per essere fucilati. Don Luigi, allora 27enne, si recò alla trattoria dell’Angelo, in località La Morte dove c'era il comando della Tagliamento offrendo la propria vita in cambio di quella degli uomini di Corti destinati alla fucilazione. Poi, riscontrando le motivazioni e valutato che le ferite inferte ai due militi erano di leggera entità, il comando della Tagliamento intimò l’immediata cessazione dell’incendio e la salvezza della popolazione. Oggi i testimoni oculari di allora non ci sono più: ma è vivo il ricordo nella famiglia Martinelli e viene così sintetizzato dal nipote, giornalista, scrittore ed editore, Antonio Martinelli. Il bisogno di raccontare questi fatti e la figura di Don Luigi Martinelli è diventato un'urgenza verso la verità e la storia, dopo che nei tanti ricordi emersi nella celebrazione del 25 aprile di quest'anno proprio a Corti di Costa Volpino non era stato fatto alcun cenno a colui che la popolazione ha sempre ricordato con riconoscenza e affetto. Don Luigi Martinelli mori in un incidente stradale il 24 marzo del 1968 mentre si stava trasferendo da Frosinone a Salerno in automobile. Gli furono attribuiti i funerali militari di Stato presso la reggia di Caserta e fu trasferito poi a Costa Volpino dove si tennero i funerali civili con picchetto d’onore e una moltitudine di corone. In quella occasione tutta la popolazione di Corti partecipò alla cerimonia e accompagnò don Luigi fino alla sepoltura nella tomba di famiglia.
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