TANTI INTERVENTI, POCHI MEZZI E UOMINI
Il picco si è registrato il 25 luglio con 189 interventi, ma non si è scherzato neppure il 22 e il 21 con 165 e 164 interventi in 24 ore, 120 il 24 luglio. In totale 700 interventi in una sttimana. E' il bilancio del lavoro dei vigili del fuoco bresciani che tra il 21 e il 27 luglio hanno effettuato circa il 10% dell'intera attività di un anno intero di lavoro. Nelle ultime settimane i vigili del fuoco bresciani non si sono certo risparmati, lavorando anche 12 ore di fila. Era già successo lo scorso anno quando per oltre dieci giorni furono impegnati per l'emergenza di Niardo. Quest'anno lo scenario è cambiato, non un'unica emergenza ma una situazione a macchia di leopardo con microcalamità che hanno interessato un po' tutta la provincia. Allagamenti, strade bloccate, caduta alberi, tetti scoperchiati, micro esondazioni e piccole frane e poi gli interventi di routine: incidenti stradali, soccorsi a persone, incendi – fra questi quello devastante di questo giovedì a Rezzato con l'impiego di 5 squadre. Insomma una situazione che si sta facendo pesante anche perché gli eventi un tempo cosiddetti eccezionali, stanno diventato normalità. Ecco allora che le organizzazioni sindacali dei pompieri bresciani – che già in passato avevano sollevato il problema degli organici e quello della carenza di mezzi – hanno scritto al comandante provinciale chiedendogli un incontro urgente. Fra le richieste quella di definire procedure che permettano di rinforzare l'organico preventivamente – duante le fasi di preallarme – e non a disastri compiuti. E tutto questo per poter continuare a garantire la sicurezza ai cittadini ma per permettere anche gli uomini di lavorare senza affanno. L'incendio di giovedì al CPS di Rezzato che ha fatto convergere in zona squadre da ogni dove ha rischiato in caso di altre emergenze di scoprire una fetta di territorio. Queste cose non devono accadere. Oltre agli uomini: per come è strutturata Brescia mancano almeno due distaccamenti di permanenti, mancano anche i mezzi. I volontari danno un grande contributo ma durante la settimana sono al lavoro, hanno comunque quasi più mezzi ed attrezzature dei permanenti perché li hanno acquistati con i fondi destinati alla protezione civile o con donazioni che ovviamente i permanenti non possono avere. Il caso emblematico, di cui si è già parlato nei mesi scorsi, è quelle delle autoscale. La parata di quelle nuove si è tenuta proprio a gennaio a Brescia. Di 12 a Brescia ne è rimasta una, ma in sostituzione di un'altra ceduta e di due in meno, quella di Darfo prestata a Pavia e a Salò. Oggi a Darfo c'è quella dei volontari di Verolanuova. Una situazione che – dicono le organizzazioni sindacali – va sanata e fanno appello anche alla politica lombarda e ai vertci del corpo perché le emergenze sono sempre più intense e per lavorare bene servono mezzi, uomini e risorse, non basta la buona volontà dei vigili del fuoco.
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