FRANCA GHITTI, L’EREDITÀ DI UN'ARTISTA POLIEDRICA

Versatile, poliedrica, originale, dotata di un inesauribile forza creativa. Legata al suo territorio, ma dalle sfumature universali. Ad undici dalla sua scomparsa, l’artista camuna Franca Ghitti – originaria di Erbanno – ha posto nuovamente le sue radici nella terra che l’ha cresciuta. La sua pesante eredità artistica, a partire da questo sabato 23 settembre, avrà finalmente una casa dove tutti potranno ammirarla. All’interno del settecentesco edificio del “Conventone” è stata infatti allestita un’anteprima di quello che, nei prossimi anni, diverrà un percorso museale completo che verrà inaugurato entro il 2025. Si tratta del primo step di un’iniziativa che ha coinvolto Comune, Comunità Montana e Bim, la Fondazione Archivio Franca Ghitti presieduta dalla professoressa Maria Luisa Ardizzone e la New York University. Una trentina le opere che andranno a comporre il museo secondo nuclei tematici: dalle Vicinie ai tondi, dai Boschi in ferro e in legno, alle Mappe e Meridiane per dare conto di un’artista mai uguale a se stessa, incapace di ripetersi, perennemente in costante evoluzione. A dare lustro al lavoro di Franchi Ghitti, questo fine settimana, due giornate di convegni – a cura di Elena Pontiggia e Fausto Lorenzi - tenuti da studiosi internazionali.

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