MONTECAMPIONE DÀ IL VIA ALLA STAGIONE
Quando il giudice fallimentare ha respinto definitivamente la proposta di concordato presentata dai liquidatori della società Montecampione Ski area - si era a metà otto re 2023 – nessuno pensava che iun soli due mesi o poco più la stagione avrebbe potuto ripartire. Sono state settimane, giorni, minuti febbrili di contatti, riunioni estenuanti, attese, rinvii, rassicurazioni, perdendo il tempo più prezioso per una stazione sciistica, cioè quello del repertorio termico di novembre dove si sarebbe potuto produrre neve e non è stato invece possibile, per arrivare pronti almeno a Natale. Ma non si sono persi d'animo i promotori del rilancio su basi completamente diverse e nuove di Montecampione. Non un ipotetico investitore, ma un pool pubblico, privato, con Comunità Montana in testa ed il Consorzio Montecampione assolutamente motivato e determinato, con un affidamento provvisorio alla preesistente Società Plan 1800 Srl, alla quale la Montecampioen Ski era era ricorsa pere cercare di salvare il futuro della gestione. Una volta convinto il curatore fallimentare della opportunità immediata dell'operazione di coinvolgimento della Plan 1.800 ed ottenuta l'autorizzazioende3 l Giudice,in tempi record è stato possibile riavere le utenze necessarie per far partire la stagione. Non appena è stato possibile, in sole 48 ore è stata innevata la parte finale del Preottone a quota 1.200 metri per servire la seggiovia Gardena che questo sabato ha finalmente ripreso a trasportare utenti, dando il via di fatto alla stagione sciistica. Ora la prossima mossa sul piano strategico-politico per Momtecampione è la partecipazione all'asta giudiziaria per l'acquisizione di tutti gli impianti già annunciata dal Comune di Artogne: se si aggiudicherà il comprensorio, si apre la strada per acquisire i fondi del Patto territoriale per lo sviluppo strategico di Montecampione , che contempla l'acquisto e sostituzione di tre seggiovie a quota 1.800 metri, con la fine dei lavori entro il 31 dicembre 2024. Il Comune di Artogne e gli altri entri pubblici coinvolti sanno già che dovranno chiedere una proroga alla data di scadenza: la strada è in salita, ma le energie e le volontà vanno tutte nella direzione auspicata.
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