APPELLO DEI FIORISTI CONTRO L'ABUSIVISMO

In occasione di ricorrenze come l’8 marzo, è facile che fiorisca per le strade e le piazze, l’abusivismo commerciale. E’ infatti abitudine vedere, soprattutto nelle giornate in cui i fiori diventano protagonisti, come la festa della donna appunto oppure la festa degli innamorati nel giorno di San Valentino, venditori abulanti che propongono mimose o rose. Un fenomeno che danneggia la categoria dei fioristi che in occasione dell’8 marzo, per voce del Gruppo Fioristi Confcommercio Bergamo che rappresenta circa 250 insegne nella provincia bergamasca, tornano a chiedere più controlli a contrasto di ogni forma di abusivismo commerciale nella vendita di piante e fiori. La campagna dal titolo “Dalla parte della donna, dalla parte della legalità”, è stata promossa a livello nazionale e l’invito, per inasprire i controlli, è stato rivolto anche al Prefetto di Bergamo Giuseppe Forlenza, al sindaco di Bergamo Giorgio Gori e a tutti sindaci bergamaschi. “Spesso”- scrive la categoria rivolgendosi anche a tutti i cittadini-”si acquista in buona fede dal venditore di strada pensando di contribuire in qualche misura al suo sostentamento e invece si finisce con il finanziare l’economia illegale”. La mimosa è il fiore simbolo della Festa della donna, fu scelto negli anni 50 al posto della costosa violetta da due donne femministe dell’Unione Donne d’Italia, Rita Montagnana e Teresa Mattei, per esprimere luminosità ed energia delle donne ma anche perché «facile da trovare nelle campagne e perché è anche il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. La data della ricorrenza fu istituita per commemorare le oltre cento operaie che morirono nel rogo di una fabbrica a New York nel 1911, oppure per ricordare lo sciopero di lavoratrici tessili brutalmente represso sempre a New York nel 1857, oppure la rivolta pacifista delle operaie di Pietrogrado nell’8 marzo 1917. Dietro al fiore, si cela una storia fatta di lotta contro la violenza  e la discriminazione ed è per questo che la Festa della Donna deve in primo luogo deve essere un’occasione di riflessione.

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