LE FAKE NEWS SULL'AGRICOLTURA

Benessere degli animali, accordi internazionali, fauna selvatica, cambiamenti climatici, sicurezza alimentare. Un percorso attraverso le filiere agroalimentari e gli argomenti d’attualità legati all’agricoltura per smontare le fake news relative all’inquinamento zootecnico.  In sala, questa mattina, venerdì 15 marzo presso la Sala Civica del Foro Boario di Rovato, in occasione del convegno organizzato da Coldiretti Brescia, numerosi imprenditori agricoli del territorio e oltre cento studenti dell’istituto agrario Einaudi di Chiari e dell’istituto agrario Vincenzo Dandolo di Bargnano di Corzano. La presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti è entrata subito nel vivo del tema dell’incontro: “nel nostro settore le fake news sono moltissime e di vario genere, come emissioni in atmosfera, inquinamento, utilizzo di antibiotici e di ormoni e benessere animale ma paradossalmente sono i nostri punti di forza,  ed è necessario comunicare la realtà del nostro settore, che produce eccellenze alimentari che il mondo ci invidia. Negli ultimi anni il sistema allevatoriale è cresciuto e si è potenziato, abbiamo continuato a lavorare in modo virtuoso producendo nell’ottica della massima qualità e della totale sicurezza alimentare per i cittadini e l’abbiamo fatto coniugando il corretto utilizzo delle risorse naturali, la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico con particolare attenzione alla salvaguarda del territorio”. Tanti gli spunti offerti dai relatori, moderati dal giornalista Valerio Pozzi e intervenuti dopo i saluti del vice direttore Coldiretti Brescia Mauro Belloli e del sindaco di Rovato Tiziano Belotti.  Una contributo autorevole arriva da Luca Buttazzoni del CREA, Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura: “tutti sentiamo continuamente parlare male della zootecnia che viene accusata di qualunque nequizia, in particolare per quanto riguarda l’inquinamento. Se andiamo ad analizzare il metano, è un gas clima alternate, ma è un gas che si degrada in atmosfera, quindi non ha quell’effetto di accumulo di cui sono tutti tanto preoccupati. Se gli animali fossero responsabili del riscaldamento globale -  così come si dice - saremmo già estinti, è importante in occasioni come queste sfatare tutte le fake news”. Giorgio Apostoli ha messo al centro della sua relazione la carne raccontando in modo trasversale il settore zootecnico legato alle dinamiche attuali: “l’agricoltura e l’allevamento sempre sotto attacco e vengono raccontati, spesso anche da alcune trasmissioni televisive, quali responsabile di qualsiasi inquinamento a livello mondiale. La produzione di carne da laboratorio, per esempio, è più impattante dal punto di vista ambientale rispetto alla zootecnia tradizionale. Dal mondo scientifico infatti cominciano ad arrivare conferme sulla necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologie con molte incognite che rischiano di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda”. Il messaggio del mondo politico viene dall’assessore regionale agricoltura Giorgio Maione: “consumare prodotti locali è il primo atto di tutela ambientale. Quando noi mangiamo prodotti del territorio sappiamo che non ci sono state emissioni per i trasporti e che il cibo è stato controllato in maniera impeccabile. Agricoltura e ambiente sono sinonimi. Tutti vogliamo migliorare le performance legate alla sostenibilità, ma la strada è quella di investire in innovazione, non di imporre assurdi divieti come sta facendo l'Unione europea”. Attenzione ai giovani nell’intervento finale della presidente Laura Facchetti: “è necessario arrivare ad occupare uno spazio positivo nella testa dell’opinione pubblica a partire proprio dai ragazzi che rappresentano il futuro, le idee innovative e una nuova visione dell’agricoltura. Dobbiamo essere consapevoli che la nostra è un’agricoltura virtuosa che genera prodotti alimentari che tutto il mondo ci invidia: il compito di Coldiretti è raccontare il valore del nostro settore che è strategico e sensibile alla salvaguardia dell’ambiente”.

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