PRANDINI CONFERMATO ALLA GUIDA DI COLDIRETTI

L’assemblea dei delegati della Coldiretti, giunti a Roma da tutte le regioni d’Italia, in rappresentanza di oltre un milione e mezzo di soci, ovvero agricoltori e produttori agricoli che hanno scelto di aderire alla Coldiretti per vedersi rappresentati e tutelati, hanno confermato all’unanimità Ettore Prandini alla guida di quella che oggi è la principale associazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale con 20 federazioni regionali, 95 federazioni interprovinciali e provinciali, 845 Uffici di Zona e 3729 sezioni comunali, ed europeo. Gli imprenditori agricoli italiani hanno quindi riposto la loro fiducia nel già presidente di Coldiretti Brescia e di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, che è un agricoltore e un allevatore, giuda infatti un’azienda di bovini da latte e gestisce un’impresa vitivinicola per la produzione di Lugana, che ha portato avanti con successo molte battaglie, una su tutte quella per lo stop alla carne coltivata approvato dal Parlamento, e che continua a battersi per sostenere la competitività delle imprese agricole e della pesca, per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero, promuovendo filiere produttive 100% Made in Italy con l’innovazione e la sostenibilità economica ed ambientale. Il presidente nazionale di Uecoop, della Fondazione Campagna Amica e dell’Osservatorio sulla criminalità nell’Agricoltura e sul sistema agroalimentare, nonché della Coldiretti nazionale, mira a 100 miliardi di valore all’export agroalimentare anche con la spinta della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco e la lotta al falso Made in Italy sulle tavole mondiali.  E’ necessario – precisa Prandini - investire sulla logistica in termini infrastrutturali sui trasporti via terra, via mare e via aerea creando interconnessioni fra i vari hub che permettano di accorciare tempi di consegna e tagliare costi inutili. Va sostenuto il Made in Italy ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione, far fronte agli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici, investire nella transizione ecologica, lavorare anche alla nuova genetica green no ogm, alle Tecniche di evoluzione assistita. Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e lavorare in Europa dove – afferma Prandini - si decidono i destini dell’agricoltura e dove l’Italia, che è leader mondiale nella qualità e nella sicurezza alimentare, ha il dovere di svolgere un ruolo di apripista nelle politiche agroalimentari, nell’interesse delle imprese e dei cittadini.

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