UNITI CONTRO LE AGROMAFIE

La Coldiretti combatte unita con le istituzioni e le forze dell’ordine la battaglia che il Prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà, tra gli ospiti del convegno organizzato alla Rocca di Lonato questo venerdì dall’associazione degli imprenditori agricoli, ha definito la madre di tutte le battaglie: quella contro ogni forma di illegalità. Dal falso made in Italy, alle agromafie, dall’agropirateria alla criminalità organizzata, sono molte le minacce che minano la salute di una filiera che produce un valore di 600 miliardi di euro e che occupa 4 mln di persone e che impegnano le istituzioni a tutela di un settore, quello agroalimentare, che nonostante l’inflazione e l’aumento dei costi, cresce in Lombardia più che in altre Regioni d’Italia. Il sistema di protezione dei prodotti italiani, che si articola in Dop e Igt, è un modello nel mondo e per le forze dell’ordine come i carabinieri non si tratta solo di controlli sanitari sui prodotti, ma anche sulla qualità ed è per questo che ai Nas ai affianca il lavoro dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare. Le grosse risorse messe a disposizione del settore dal Pnrr o dalla Pac rappresentano per chi non opera nella legalità, un’opportunità per infiltrarsi nelle agromafie, nella percezione indebita di fondi pubblici, e il grande potenziale del settore del made in Italy ricercato in tutto il mondo, un’opportunità per competere sui mercati internazionali in modo sleale, con certificazioni fasulle, l’Italian sounding, i reati ambientali o il caporalato. Contro gli illeciti alimentari opera da 10 anni l’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso e istituito dalla Coldiretti Le frodi alimentari nell’ultimo anno sono aumentate a livello italiano ed europeo dove è sempre più complicato combattere corruzione  e grandi lobby, ha spiegato l’ex procuratore capo Francesco Greco, responsabile del Progetto Europa e della Fondazione Agromafie,Il cibo non è merce, come tale ha norme diverse, ed è cultura. Le grandi sfide del settore si giocano oggi in Europa, ha concluso il presidente nazionale Ettore Prandini, che ha ribadito l’unione di forze tra l’associazione, le istituzioni e le forze dell’ordine, ed è per questo che l’Osservatorio ha sede a Bruxelles.

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