IN GITA NEGLI STUDI DI PIUVALLITV

Hanno provato a condurre un telegiornale, hanno provato l’emozione e la responsabilità di trovarsi sotto i riflettori, hanno visto come si confezionano le notizie, come si monta un servizio, come si costruisce un telegiornale e hanno appreso come funziona una televisione locale. Alcuni bambini di quarta e di quinta della scuola primaria di Boario hanno trascorso così uno dei primi giorni di scuola. Le insegnanti hanno pensato di affrontare con loro alcuni temi importanti, come la corretta informazione, i social network e il ruolo sociale dei media, attraverso un’uscita didattica negli studi dell’emittente regionale Piuvallitv, nata in Valle Camonica nel 2004 e da vent’anni punto di riferimento per l’informazione locale nelle valli bresciane e bergamasche. Molte le curiosità espresse dai bambini: da come il segnale viene trasmesso nelle case, come vengono realizzate le trasmissioni di informazione, come vengono scelte e confezionate le notizie. I potenziali futuri giornalisti e operatori televisivi, affascinati dal mondo della televisione, hanno così potuto riflettere sul lavoro che viene fatto dietro gli schermi, dietro le quinte, e sulle regole che devono essere rispettate da chi produce informazione e gestisce una televisione. Una riflessione anche sul ruolo sociale che l’emittente locale riveste all’interno di una società, come strumento di confronto e di crescita, a servizio della gente, delle istituzioni e delle valli. Tra risate, domande e risposte, la gita è stata un momento di approfondimento anche sull’uso corretto dei social network e sull’importanza di saper verificare le notizie, affidandosi ai professionisti dell’informazione, e di rimanere informati su ciò che accade non solo nel mondo, ma anche sul territorio, per poter partecipare alla vita sociale della propria comunità e sviluppare senso critico per portare avanti le proprie opinioni. Ad affascinare i bambini è soprattutto la tecnologia: microfoni, telecamere, computer e programmi di montaggio. Ma ci sono tanti altri strumenti per fare informazione, a partire da quelli deontologici e previsti dalla formazione, su cui i bambini hanno potuto riflettere, per orientarsi in un mondo sempre più virale dove tutto viene raccontato, filmato e commentato, non sempre nel modo corretto.

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