Serle riparte dagli eventi e dai servizi

Nel mezzo dell’altopiano di Cariadeghe, il paese bresciano di Serle che conta poco più di 3 mila abitanti e ben 22 frazioni, è pronto a rinnovare la tradizione con il rito della Zobìa Mata, particolarmente sentito da queste parti. Il rito del rogo della vecchia infatti è una rievocazione storica che a Serle riesce a coinvolgere tutta la comunità e dalle frazioni sabato 22 marzo partiranno fantocci realizzati dagli abitanti che confluiranno, dopo la sfilata, al campo sportivo dove si svolgerà il processo alla vecchia interpretato dalla classe quinta delle scuole del paese. Una serata che si concluderà come da tradizione con la premiazione della vecchia più bella e che la pro loco organizza con il Comune per riunire i cittadini in eventi capaci di rafforzare il senso di appartenenza e di comunità. Ed è per questo motivo ad esempio a dicembre l’amministrazione comunale guidata da Chiara Cherchi, eletta a giugno alla carica di primo cittadino con una squadra di giovani volenterosi di fare rinascere il paese, ha voluto rinnovare l’appuntamento con i mercatini di Natale, aprendo una nuova stagione di manifestazioni ed eventi che sanciscono appunto la “rinascita di Serle”. Situato all’interno di un’area protetta, su un territorio carsico e su un altopiano dal quale è possibile ammirare una vasta area della provincia di Brescia e della Valle Sabbia, Serle è composto da tantissime frazioni e località sparse su un’area molto ampia ed è per questo fondamentale, per l’amministrazione comunale, garantire ad ogni cittadino anche delle località isolate, le stesse attenzioni e gli stessi servizi. Tra le piazze, i monumenti e i simboli del paese, come la statua dedicata a Don Pietro Boifava, un serlese a capo dell’ “esercito” che combattè durante le famose X giornate che hanno reso Brescia la Leonessa d’Italia, tra i siti culturali di interesse archeologico come il Monastero di San Bartolomeo sull’omonimo monte, tra boschi incontamiti e paesaggi mozzafiato, Serle si presta ad essere meta di escursionisti e turisti e vuole tornare ad essere anche il cuore delle attività ed iniziative sportive valsabbine grazie alla riqualificazione di impianti sportivi come lo stadio, abbandonati e lasciati all’incuria del tempo, che oggi voglio essere restituiti alla popolazione.

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