AL ROGO LA VECCHIA A CASTRO
Le limitazioni introdotto dal protocollo anti smog da una parte o viceversa la pioggia dall'altra, hanno rischiato di fare saltare in molti paese il rogo della vecchia, una tradizione folkloristica che va rinnovata nel giovedì grasso per scacciare i mali dell'anno passato e guardare con fiducia ad una nuova stagione propizia per tutti. La pioggia ha causato il rinvio a giovedì prossimo 30 marzo, di rogo della vecchia di Angone previsto inizialmente per giovedì 23. Mentre a Castro, l'appuntamento con il rogo della vecchia, è per questo sabato sera alle 20.00 quando il corteo partirà dalla parte alta del paese scendendo per le vie del centro. Un corteo di popolani in costume, maschere e con macchine d'epoca, pronto a mettere a processo, nella piazzetta di via Zubani, la vecchia, capro espiatorio di tutti i mali. Dopo l'esposizione delle accuse in dialetto bergamasco e dopo la condanna, nell'area festa del paese, con l'accompagnamento dei tamburi suonati dai bambini della banda di Fracas, si compirà l'antico rito e la vecchia verrà messa al rogo. L'evento è organizzato dal comitato De l'Ora, insieme alla Pro Loco e al gruppo teatro di Castro. Una festa molto sentita per la comunità del caratteristico paese rivierasco che ogni anno scacciare in questo modo la cattiva stagione e invoca larrivo della primavera. La vecia rappresenta la miseria della stagione passata, la fame, le disgrazie, le malattie, le ingiustizie subite, il rifiuto di un passato negativo, laugurio d un futuro promettente per la campagna e per la vita. Un rito di fertilità e di fecondità, praticato già nel Paleolitico e nel Neolitico, quandi si facevano sacrifici alle divinità della natura. Oggi il rogo della vecchia certo non è più legato a tali credenze popolari ma piuttosto alla voglia di tenere in vita tradizioni particolarmente suggestive che fanno parte della nostra storia.
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