TRE PROGETTI PER FRANCA GHITTI

Un libro, un film ed un archivio per Franca Ghitti. Sono le ultime iniziative della Fondazione che porta il nome dell'artista camuna nota in tutto il mondo e scomparsa cinque anni fa lasciando migliaia di opere, alfabeti non scritti, che hanno trasformato il materiale di scarto (che sin da piccola Franca trovava nella segheria del babbo) lo hanno reso nobile attraverso il lavoro delle sue mani, la sua intelligenza, la sua lettura. Le tre iniziative, la prima, quella del libro già realizzata, le altre due in itinere, sono state presentate la scorsa settimana alla Triennale di Milano. All'incontro era presente Elena Pontiggia professore all'Accademia di Belle Arti di Brera curatrice del volume. Il libro traccia il percorso artistico di Franca Ghitti attraverso una lettura globale del suo lavoro cominciato in Valle Camonica, ma ne ripercorre poi tutte le tappe più significative, dagli studi artistici di Milano, Parigi, Salisburgo, all'esperienza africana, alle mostre internazionali. Il volume mette il lettore in contatto – anche attraverso un nutrito corredo fotografico – con il personaggio e con la società artistica delle epoche che attraversa. I primi lavori degli anni '60, con tavole di legno e chiodi, l'esperienza africana degli anni '70 che la arricchisce di nuovi colori e nuovi materiali. I continuo divenire i lavori di Franca Ghitti assumono negli anni successivi dimensioni e forme diverse, dalla verticalità al tondo che accompagna gli anni '80 fino ad arrivare all'ultimo decennio del primo millenio durante il quale l'artista indaga nuovi orizzonti, riscopre linguaggi dimenticati e culture passate, la sua ricerca aristica si arricchisce di sempre nuovi approfondimenti, vissuti perchè diceva lei stessa "Non credo nell'improvvisazione. Un'opera è il risultato di una lunga meditazione, di un processo di conoscenza che dura tutta la vita". E anche oltre. In seguito alla sua morte, proprio per sua volontà, è nata, infatti, la Fondazione Archivio Franca Ghitti che si propone di promuovere l'opera dell'artista in Italia e all'estero. L'architetto Giovanni Cadeo sta lavorando al progetto dal 2013 reinterpretando due fabbrica rurali adiacenti la residenza dell'artista per sviluppare questo progetto. Infine, durante l'incontro in Triennale, è stato accompagnato dalla proiezione del trailer del doccumentario "Franca Ghitti. Il film" del regista camuno Davide Bassanesi che ripercorre i momenti più significativi della vita della scultrice.

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