GRIDO D'ALLARME PER I FORESTALI

I Consorzi Forestali vivono un periodo di enormi difficoltà economiche. Questo avrebbe due risvolti negativi: il primo è occupazionale, con 450 lavoratori stagionali dei consorzi forestali a rischio sul territorio regionale, 130 in Valle Camonica appartenenti ai sei consorzi forestali camuni, per lo più cinquantenni senza altre prospettive occupazionali, e il secondo è legato alla tutela del territorio, del patrimonio agro silvo pastorale, con un'importante attenzione alla gestione idraulica e forestale che verrebbe a mancare. La causa della situazione di difficoltà economica dei Consorzi Forestali, che riuniscono imprese boschive o agricole, legato al bosco e agli alpeggi e svolgono una funzione importante per la collettività, sarebbe da ricondurre, secondo quanto denunciano i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila UlL, alla mancanza di finanziamenti che arrivano dalla Regione. Dei 7.5 milioni di euro in tre tranche per i servizi ambientali promessi dall'assessore regionale all'agricoltura Gianni Fava nell'incontro di 22 marzo 2016 con i sindacati, si sarebbero visti solo due milioni e mezzo pari a 100 mila euro per Consorzio Forestale. I bandi del PSR che mette a disposizione per infrastrutture agro silvo pastorali per maglhe e foreste, 37 mln di euro, presenterebbero criteri penalizzanti che impedirebbero ai Consorzi di aggiudicarsi i lavori. Il ruolo dei Consorzi Forestali come presidio della montagna, è riconosciuto dalla Regione che però in questo caso, affermano i sindacati, non tradurrebbe con i fatti, il fatto di avere un occhio di riguardo alla montagn

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