LE MURA PATRIMONIO DELL' UMANITÀ

Quando il presidente del Comitato del Patrimonio mondiale Unesco, il polacco Jacek Purchla, batte il martelletto e dichiara il sito delle opere di difesa veneziane realizzate tra il XVI e il XVII secolo «Patrimonio dell’Umanità», la delegazione italo-croata-montenegrina scatta in piedi come un sol uomo sulle tribune del Palazzo dei Congressi di Cracovia. Applausi e abbracci, i primi cittadini di Bergamo, Peschiera e Palmanova si congratulano l’uno con l’altro, i croati sventolano la loro bandiera, il clima di festa coinvolge persino il canuto professor Purchla che afferra un braccio del vicedirettore generale per la Cultura di Unesco, l’italiano Francesco Bandarin , e lo alza in segno di vittoria, poi si ricompone, richiama all’ordine i delegati esultanti e annuncia che «la festa è finita e i lavori devono continuare». «Un riconoscimento che per Bergamo è motivo di orgoglio e di responsabilità» dichiara il sindaco Giorgio Gori a nome di tutta la delegazione, prendendo inaspettatamente la parola dopo l’intervento del vice ambasciatore italiano all’Unesco, Arnaldo Minuti. Una vittoria sudata, che però negli ultimi giorni sembrava annunciata. L’iscrizione alla lista dei siti Unesco faceva ben sperare. Quando gli ambasciatori all’Unesco di dieci Paesi hanno preso la parola per sostenere la candidatura si è capito che il traguardo era veramente a portata di mano. «Ci ha colpito che in molti abbiano riconosciuto l’importanza del lavoro fatto negli anni per arrivare a questo traguardo – commenta Giovanni Cappelluzzo, dell’Ufficio Unesco del Comune di Bergamo –, un lavoro di diplomazia e cooperazione internazionale che ora dovremo portare avanti». Bergamo è sede del segretariato del sito, il che significa che partiranno da qui le azioni coordinate per la tutela e la valorizzazione delle opere di difesa veneziane. «Ieri abbiamo toccato con mano la stima di cui gode l’Italia nel mondo – afferma orgoglioso Roberto Amaddeo, consigliere comunale con delega a Città Alta e al progetto Unesco –. Ci ha sorpreso la solidarietà dimostrata nei nostri confronti. Ora i nostri obiettivi cambiano. Raggiunta l’iscrizione dobbiamo lavorare per mantenerla e valorizzarla.

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