SULLE TRACCE DELL' INVESTITORE DI CLUSONE

I carabinieri della Compagnia di Clusone sono sulle tracce di un ottantenne originario del Sud Italia ma residente in Lombardia: potrebbe trattarsi di un villeggiante nelle valli bergamasche che mercoledì alle 10,30, scendendo verso Ponte Nossa, nel tratto di provinciale che collega la rotatoria delle Fiorine con quella che dà accesso a Clusone, ha urtato due ciclisti di 30 e 38 anni, turisti belgi in gita alla città baradella. Secondo testimoni, l’auto che ha fatto sbalzare a terra i due era una Lancia di colore scuro, il cui numero di targa è stato trasmesso ai carabinieri di Vilminore intervenuti sul posto: proprio grazie a questo particolare, oltre ai frammenti di carrozzeria e le testimonianze di chi ha assistito all’incidente, i carabinieri sono riusciti a risalire all’intestatario dell’auto, che fino a ieri sera non era stato rintracciato, così come non è stato possibile trovare traccia della targa nelle immagini delle telecamere della zona. Quello della videosorveglianza, è un tema che in Valle Seriana fa rima con Thor, il maxi sistema varato nella primavera del 2016, «un gioiellino che però potrebbe dare di più», fa notare qualcuno. Con 30 telecamere per la lettura targhe più 32 di contesto, tutte attive, e la centrale operativa allestita alla Questura di Bergamo, blinda l’intera valle. Ma alla tanto decantata strumentazione ancora manca quel particolare che fa la differenza. Alla sua inaugurazione si era parlato di “regole di ingaggio” da stabilire, di un protocollo d’intesa da siglare fra le varie forze dell’ordine, mentre rimane un sistema chiuso», lamentano alcuni comandanti di Polizia locale. In realtà, al comando compagnia dei carabinieri di Clusone, Thor viene interrogato grazie a un computer presente in caserma, ma per il resto, le forze di polizia devono fare richiesta in Questura «e i tempi si allungano, mentre se disponessimo di un accesso diretto – fa notare Giuliano Vitali, comandante della polizia locale di Albino e di quella dell’Unione Insieme sul Serio – potremmo sfruttarlo anche con finalità preventive e non soltanto repressive». Un concetto ribadito dal collega Mauro Bianco, responsabile della polizia locale dell’Unione dei Comuni della Presolana.

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