11 TATUAGGI COME INDIZIO

Rimane ancora senza nome il corpo fatto a pezzi e nascosto in 4 sacchi di plastica, ritrovato sabato pomeriggio nella scarpata a fianco della provinciale tra Paline di Borno e Dezzo di Scalve, al confine tra le province di Brescia e Bergamo. Per ora le informazioni rese note per poter eventualmente identificare i resti: per ora si sa che si tratterebbe di una donna minuta, tra i 35 e i 50 anni, capelli neri di media lunghezza, sulle unghie di una mano ben conservata è stato evidenziato lo smalto viola con glitter argentati. Il volto è irriconoscibile: infatti è stato sfigurato col fuoco o con l’acido. Gli unici dettagli che potrebbero aiutare a scoprire l'identità sarebbero 11 tatuaggi evidenziati sul corpo della donna, che gli investigatori hanno reso noti per facilitarne il riconoscimento. L’assassino ha tentato di "cancellarli", con strumenti taglienti, ma gli esperti sono riusciti in parte a ricostruirli: c’è una scritta "Step by step" sulla caviglia destra; "wanderlust" sulla clavicola destra; "elegance is the" sulla schiena, lato destro; una porzione di disegno sul gomito sinistro; "be brave" sul gomito sinistro; "fly" sul polso destro; una "V" rovesciata sulla coscia destra; "VV" rovesciate sulla coscia sinistra; "te" sul dorso della mano sinistra. Tracce di altri tatuaggi sono visibili anche sulle dita della mano destra. Informazioni, queste, particolarmente dettagliate e diffuse dai carabinieri con nota ufficiale affinché i possibili conoscenti della donna nonché i professionisti del settore (tatuatori ed estetiste) possano fornire informazioni utili all’identificazione, contattando il numero 0364/322800 (Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Breno) o recandosi presso gli Uffici delle Forze dell’Ordine. Per approfondire eventuali particolari legati al luogo del ritrovamento, gli investigatori hanno anche fatto sorvolare la zona da un drone, per cercare di individuare dall’alto elementi o indizi che potrebbero dare una svolta al caso. Continua ldunque a caccia all’assassino, che qualcuno nelle ultime ore ha ipotizzato possa addirittura essere appartenente al crimine organizzato per il modo in cui ha sezionato la vittima, divisa in quindici pezzi, utilizzando uno strumento professionale e con mano esperta. Pare che in questi giorni non vi siano state denunce di scomparsa né nel Bresciano né nella Bergamasca: potrebbe trattarsi di una ragazza sfruttata che si è ribellata. Gli inquirenti seguono anche la pista delle telecamere di videosorveglianza a Borno, Paline, al Dosso di Azone e al Dezzo di Scalve per cercare di individuare chi è passato in zona nelle ore precedenti il ritrovamento dei sacchi sulla strada Borno-Dezzo a circa 1,5 chilometri da Paline verso la Valle di Scalve. Intanto dalla medicina legale di Brescia sono state inviate ai Ris di Parla le impronte digitali perché possano essere confrontate con quelle contenute nella loro banca dati.

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