SMENTITE VOCI E INDISCREZIONI
Massimo riserbo da parte degli inquirenti sul caso del cadavere della donna trovato a pezzi in 4 buste di plastica questa domenica nel tardo pomeriggio lungo la provinciale 5, nel tratto Borno-Dezzo di Scalve, a circa 1,5 km dall'abitato di Paline, al confine tra le province di Brescia e di Bergamo, sotto il monte Belem, in una scarpata sotto una piazzola di sosta. Ad oggi tutte indiscrezioni e le voci che circolano sul nome della vittima sono state smentite, così come non trovano conferma altri elementi diffusi con disinvoltura e senza alcun controllo oggettivi dai social, dove si è scatenata una vera e propria ridda di ipotesi. La prima che cade è quella di un serial killer che agirebbe in zona: è questo il primo e unico caso nella storia degli ultimi 50 anni e dunque nulle di seriale nessun killer in azione, fino a prova contraria. Da verificare la presupposta precisione chirurgica nell'aver fatto a pezzi il corpo della povera vittima, così come l'ipotesi che il cadavere sia stato congelato e portato in quella zona di ritrovamento poco prima che venisse scoperto. A ritrovare i sacchi e scoprire il macabro contenuto è stato Fausto Fedrighi, 60 anni di Paline, che stava passeggiando quando aveva notato i quattro sacchi neri e aprendone uno aveva visto una mano mozzata con unghie laccate di smalto lilla: immediatamente aveva avvisato i Carabinieri di Borno che erano accorsi sul posto. Intanto un dato che può essere riferito è che la aveva capelli neri, pelle chiara, con un’altezza ipotizzata non superiore al metro e 60 e di circa 50 - 60 chili. Dopo riscontro con le impronte digitali di lei nessuna traccia nelle banche dati e nessuno ha sporto denuncia di scomparsa per una donna con queste caratteristiche nelle province di Brescia e Bergamo. Ora il raggio dell’indagine si allarga e gli investigatori intendono vagliare denunce e casi irrisolti sull’intero territorio nazionale. Nei prossimi giorni si procederà anche con l’autopsia, per tentare di individuare cause e tempi del decesso. I Carabinieri hanno individuato sul corpo alcuni tatuaggi e stanno cercando riscontri tra i segni particolari catalogati di persone indagate, arrestate oppure identificate negli anni scorsi.
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