INDAGINI SERRATE SUL GIALLO DI PALINE

Le prime indiscrezioni dall'esame delle parti anatomiche, 15 in tutto, del corpo della donna ritrovato questa domenica nel tardo pomeriggio in 4 sacchetti di plastica nella scarpata lungo la provinciale 5 Borno-Dezzo sotto la corna Belem, a circa 1,5 km da Paline, indicherebbero che i tagli sono stati eseguiti da una mano esperta. Il cadavere ancora non ha un volto, è sfigurato, è di carnagione chiara e ha capelli neri, di lunghezza media, trovato completamente nudo e potrebbe essere di una persona con un’età compresa tra i 35 e i 50 anni. Lo smalto viola sulle unghie di una mano rimasta intatta ha fatto pensare subito che si trattasse di una donna. Dati che sarebbero stati confermati dai primi esami eseguiti nei laboratori della Medicina legale del Civile di Brescia dal medico legale Nicoletta Cerri, che ha ricevuto l’incarico dal pubblico ministero Lorena Ghibaudo. Per ora, però, non è ancora possibile stabilire l’epoca del decesso. Anche perché i poveri resti sarebbero ben conservati: qualcuno ha ipotizzato che possano essere stati mantenuti in un congelatore, dopo che il corpo era stato smembrato in 15 pezzi, con il capo mozzato. La zona del ritrovamento dei sacchi contenenti le parti anatomiche è al confine tra provincia di Brescia e Bergamo, tra Altopiano del Sole e forra del Dezzo, dove una piazzola consente un'area di interscambio di autoveicoli in transito lungo una strada molto panoramica , ma tortuosa e stretta. Piazzola, purtroppo, usata frequentemente per fermare l'auto e gettare nella scarpata sottostante rifiuti di ogni genere. Tanto che proprio sulla parete rocciosa del Belem che sovrasta il nastro d'asfalto lato della strada fino a poco tempo fa era stata installata una telecamera per immortalare chi si liberava dell’immondizia. MA qquella telecamera non c'è più da tempo. Quei sacchi contenenti un cadavere fatto a pezzi sarebbero stati lì da venerdì. «Ancora dieci giorni e li avrebbe inghiottiti la vegetazione» racconta un anziano del posto. I sacchi li avrebbe visti venerdì un agente di Polizia locale che si era preso l’impegno nei giorni successivi di ripulire quel tratto di dirupo sotto Paline. Prima del poliziotto però è arrivato però un 70enne residente nel piccolo borgo che domenica pomeriggio ha visto i sacchi, si è avvicinato e ha notato spuntare una mano. Aprendoli si è trovato davanti uno scenario macabro e ha lanciato l’allarme. In zona non risultano recenti denunce di donne scomparse e i Carabinieri di Breno non possono escludere nulla: e, per ora, non pare possano esservi svolòte decivise nelle indagini. Tra i primi accertamenti disposti c’è la verifica delle targhe delle auto transitate negli ultimi giorni sotto i portali elettronici installati a Borno.

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