UN'INSOLITA RIUNIONE DI FAMIGLIA

La mostra la dama svelata, ospitata nella chiesa di S. Antonio a Breno, con i due ritratti settecenteschi e i pannelli fotografici dedicati alla storia della famiglia Romelli, è stata prorogata fino a domenica 14 ottobre. Fino all'8 gennaio 2018, invece, il Museo Camuno – a pochi passi dalla Chiesa – ospita la mostra "La realtà dello sguardo. Ritratti di Giacomo Ceruti in Valle Camonica". Le due mostre, fa notare lo storico camuno Luca Giarelli, rappresentano un'inattesa riunione di famiglia. I due protagonisti de La dama svelata – Giulio Romelli e la moglie Lucia Ballardini la dama del mistero con il volto coperto da un ramo di limoni – infatti erano imparentati – come ricostruisce Luca Giarelli nella sua analisi, con la famiglia Conti (i cui ritratti si trovano nella mostra al Camus – originaria di Ceto. Giovanni Agostino I, il capostipite, più volte sindaco di Valle attorno agli anni della peste (1630) ebbe, infatti, due figli: Leandro, arciprete a Cividate e Giulio che ne seguì le orme avendo a sua volta due figli maschi ed una femmina. Tomeo si fece sacerdote, Agostino morì prematuramente nel 1709 pochi giorni prima del padre anno in cui, quindi, l'eredità della famiglia passò nelle mani di Candida, sposata con l'illustre notaio di Cividate Giovanni Vitale Romelli, padre di Giulio Romelli, il rampante – dice ancora Luca Giarelli – tenente colonnello della guardie della Serenissima ritratto con la moglie – Lucia Ballardini, la famosa dama velata – ne due ritratti in mostra nella Chiesa di S. Antonio. A pochi metri di distanza, al Camus – anche questo esposto per la prima volta in pubblico – si trova il ritratto di Giulio Conti – nonno di Giulio Romelli e padre di Candida. Insomma, conclude Luca Giarelli nella sua ricerca un’inattesa riunione di famiglia alla quale si è tentati di inserire altri parenti che per altri impegni non si sono potuti unire alla ricorrenza: il fratello di Giulio, ovvero lo zio di Candida Conti, l’arciprete Leandro, che non si è allontanato dai suoi parrocchiani rimanendo ospite del comune di Cividate Camuno; i bisnonni di Giulio Romelli invece, Giovanni Agostino (I) e la moglie Candida, sono rimasti nella sagrestia della parrocchiale di sant’Andrea nella terra natale di Ceto, dove stanno trascorrendo il tempo in un ex voto datato 1643.

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