IL CIBO NELLE ALPI
Nei prossimi tre anni le comunità alpine raccoglieranno nel progetto AlpFood Way, tutti i saperi, le tradizioni, le curiosità, gli aspetti storici e culturali, legati al Cibo nelle Alpi, inteso come patrimonio immateriale da valorizzare tanto da proporne alla fine degli studi, la candidatura nelle Liste di Patrimonio Culturale Immateriale della Lombardia. Al centro della definizione di Patriomonio Alimentare Alpino, c'è anche la Valle Camonica insieme alle altre piccole comunità alpine e Cerveno, paese che ha aderito per due anni al progetto Lo Pan Ner, i Pani delle Alpi, ha ospitato il 2 dicembre un convegno per fare il punto su quanto è stato fino ad ora fatto a livello alpino e a livello locale. Il concetto di cultura alimentare alpina racchiude la capacità di perpetuare modalità produttive tradizionali e l'inclinazione a sviluppare processi innovativi e conservativi che si sottraggono, in parte, ai processi di omologazione della produzione e del consumo alimentare, diventanto elemento di forte identità volano di turismo, lavoro e sviluppo.Collabora al progetto in veste di osservatore, anche l'Università della Montagna di Edolo che condivide la missione di Programma Interreg Alpine Space, per la trasmissione dei saperi e la salvaguardia dei tipici paesaggi alpini.Tra il patrimonio alimentare presente in tutta l'area alpina, c'è il pane nero riscoperto dal progetto Lo Pan Ner che per due anni ha coinvolto territori accomunati storicamente dalla cultura della segale, nella riscoperta e riaccensione degli antichi forni. Durante il convegno, che prevedeva la lectio magistralis di Annibale Salsa, è stata anche illustrata la ricerca di Virtus Zallot sul Cibo nell'arte della Valle Camonica, dove emerge quella cultura rurale che da elemento e simbolo di povertà, oggi si annalza a patrimonio culturale nobile da valorizzare e tramandare
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