SULLA STRADA PER FERMARE LA TRATTA
Era stata esplusa dall'Italia, non una ma ben quattro volte, ma i carabinieri di Darfo se la sono trovati di nuovo davanti, nella zona industriale di Boario. Protagonista della vicenda, una giovane prostituta albanese destinataria di altri provvedimenti di espulsione che non le hanno impedito, di tornare, dopo un breve periodo, a frequentare la zona della cittadina termale, tristemente nota per lo sfruttamento della prostituzione. Un episodio che mette in dubbio il sistema delle espulsioni e dei controlli e che mette in luce la difficoltà che le forze dell'ordine hanno nel svolgere il loro lavoro. Il fenomeno della prostituzione a Darfo Boario Terme, si svolge sotto gli occhi di tutti, di giorno e di notte. All'azione repressiva da parte dei militari che consiste nel multare i clienti, controllare i documenti delle ragazze e cercare di smantellare la tratta di cui sono vittime, si affianca dal gennaio di 2016, il lavoro della Caritas e del gruppo “Sulla Strada”: un gruppo di operatori formati, laureati e cono conoscenze linguistiche adeguate e tutti con esperienza nell'avvicinamento di ragazze vittime di tratta. Un modo per conquistare la loro fiducia e convincerle a denunciare i loro aguzzini. Nel 2017 il gruppo ha svolto 43 uscite di accostamento, portando the caldo, brioches e biscotti alle ragazze costrette a prostituirsi, a pagare la madame, colei che le va a prenderle e le porta a Darfo e che pretende da loro 50 mila euro. Anche il marciapiede ha un costo: 150 euro al mese. Le storie di vita emerse, sono drammatiche. Sono principalmente rumene, moldave e nigeriane, alcune sembrano minorenni, alcune hanno segni di percosse. Sono giunte in Italia con l'offera di un lavoro regaolare ma sono finite nella rete da cui da sole non possono uscire, ma con l'aiuto di Gruppo alcune di loro hanno trovato il coraggio di denunciare la madame che risulta al momento irrintracciabile, qualcuna ha chiesto aiuto per trovare un lavoro. L'urgenza più drammatica riguarda i controlli medici, perchè essendo prive di documenti, sono impossibilitate ad accedere al servizio sanitario a meno che non si tratti di un'emergenza. Per questo con il gruppo ha lavorato anche un ginecologo. Una delle difficoltà nel fermare il fenomeno della prostituzione è l'elevato numero di clienti: vanno dai ragazzi giovanissimi agli anziani e chiedono più soldi per rapporti non protetti, senza sapere a quali rischi vanno incontro. I clienti, che spiegato nella campagna di sensibilizzazione diffusa con la collaborazione dei Servizi Sociali di Darfo e la CM, sono per lo più italiani, di Darfo Boario Terme e dintorni e per il 50%, sono sposati. Le forze dell'ordine esercitano un controllo costante multando centinaia di clienti. Ma il giro d'affari è troppio ampio: 9 mln di clienti in Italia per 90 mln di euro al mese. Contro questi numeri si battono forze dell'ordine, istituzioni e volontari, per ribadire che nessun essere umano è in vendita e per fermare un altro preoccupante fenomeno: ovvero l'indifferenza.
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