RAPINE E BOTTE A PROSTITUTE E CLIENTI

Le indagini erano partite nel giugno scorso, dopo che due prostitute, vittime di una rapina tentata e di due consumate tra giugno e luglio, avevano sporto denuncia ai carabinieri di Trezzano. Questo ha portato, nelle scorse ore, all’arresto di quattro 17enni egiziani, giunti da soli nel nostro paese, sospettati di aver messo a segno una serie di rapine a prostitute, che venivano aggredite mentre si trovavano appartate con i clienti terrorizzando e talvolta anche malmenando le persone dentro le macchine. I quattro sono stati identificati nelle comunità dove vivevano nelle province di Milano e Bergamo dai Carabinieri di Trezzano sul Naviglio su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i Minori di Milano in quanto “ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di rapina aggravata, commesso nel comune di Trezzano sul Naviglio”. Stando ai racconti fatti dalle donne e dai clienti, il gruppetto si presentava a notte fonda nei parcheggi dei supermercati dove le persone si appartavano, brandendo mazze da baseball e urlando anche frasi di risentimento verso gli italiani. Tanto che ad un certo punto, durante un tentativo di rapina, una delle prostitute avrebbe detto di essere albanese riuscendo così a fermare la violenza. Atteggiamento quest’ultimo che il gruppetto aveva già manifestato a Trezzano, dove si trova la loro comunità, tanto che gli attriti con i giovani locali erano culminati l’11 luglio scorso con il lancio di una rudimentale molotov dentro il giardino dell’istituto. I bottini delle rapine sono sempre stati scarsi: poche centinaia di euro. Ma il vero obbiettivo era seminare il terrore tra prostitute e clienti forse per allontanarli dalla zona, come testimoniano i violenti danneggiamenti alle loro auto. Non tutti i ragazzi avrebbero partecipato alle aggressioni, ma secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori alcuni «ridevano» o incitavano gli amici durante le rapine. In ogni caso, come messo in luce dal gip, non hanno impedito di fermare le violenze nei confronti delle donne. Ora i quattro si trovano nel carcere minorile a Bologna.

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